La memoria tattile della fotografia. A Reggio Emilia

Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia – fino al 30 giugno 2017. Rosso, rosa e nero: sono i colori delle ceramiche lucide e concrete di Marcella Vanzo, che si fondono con le fotografie recuperate dai cassetti di una famiglia e con gli arredi sacri della chiesa emiliana. Vi sveliamo “Secreto”, mostra nell’ambito del CircuitoOff di Fotografia Europea.

Marcella Vanzo (Milano, 1973) ha scelto di sposare la fotografia con la ceramica perché quest’ultima è un materiale che, nel suo stadio iniziale, è malleabile, può rappresentare la carne e adeguarsi perfettamente al luogo per la quale viene pensata. E la location scelta per allestire la mostra Secreto è una chiesa sconsacrata ancora ricca di vestigia barocche, di antiche statue delle virtù, di acquasantiere, di nicchie che all’epoca ospitavano i dipinti, di un altare maggiore che ora si presta a svolgere il ruolo di tavolo dei ricordi, come se questi fossero dei soprammobili.

LA MOSTRA E IL SUO CONTESTO

La protagonista dell’intervento, site specific e inedito, è però la fotografia, e non poteva che essere così dal momento che Secreto è inserita nel percorso del CircuitoOff di Fotografia Europea di Reggio Emilia, la cui 12esima edizione è dedicata a Mappe del tempo. Memoria, archivi, futuro. L’artista rispetta in pieno il tema del festival: grazie alla fortunata acquisizione dell’intero archivio fotografico di una famiglia genovese, il progetto ha tutte le carte in regola per poter rappresentare una riflessione sulle tre parole chiave del tema, ponendo al centro una memoria privata portata ora alla luce all’interno di un edificio che fu sacro: “La chiesa, il luogo fisico della preghiera, è per antonomasia il luogo che accoglie il secreto, il segreto di ognuno di noi, dove è lecito – oppure niente affatto – mettere a nudo l’anima”, dichiara l’artista, che d’altra parte sottolinea come le sovrapposizioni delle ceramiche alle vecchie stampe, alle vecchie pareti e oggetti siano state pensate con molta ironia e con componenti vicine al gioco, nonostante le figure austere che in parte nascondono – e allo stesso tempo svelano.
Ecco allora che si instaurano dei dialoghi silenziosi tra la statua della Temperanza e la ceramica dell’intemperanza, tra i ritratti delle giovani di casa e i seni ceramici applicati nel posto giusto, tra le cartes de visite con i volti degli uomini e gli “sbavi” neri e lucidi che vi colano sopra, come se fossero cattivi pensieri.

Marcella Vanzo. Segreto. Exhibition view at Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia 2017

Marcella Vanzo. Secreto. Exhibition view at Chiesa di San Carlo e Sant’Agata, Reggio Emilia 2017

NON SOLO OPERE: LA PERFORMANCE

Per la curatrice Marinella Paderni, quindi, “l’intervento di Marcella Vanzo è teso a superare la dimensione chiusa, immobile, degli archivi e del passato, conferendo al potere immaginifico di ogni fotografia di andare oltre la realtà rappresentata”.
Ad accompagnare l’esposizione, durante il weekend inaugurale di Fotografia Europea, è stata programmata la performance Sto per farmi la pelle – ancora una riflessione sulla fisicità e una scoperta “corporea” – scritta da Marcella Vanzo e presentata dall’attrice Cristina Abati.

– Marta Santacatterina

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Marta Santacatterina

Marta Santacatterina

Giornalista pubblicista e dottore di ricerca in Storia dell'arte, collabora con varie testate dei settori arte e food, ricoprendo anche mansioni di caporedattrice. Scrive per “Artribune” fin dalla prima uscita della rivista, nel 2011. Lavora tanto, troppo, eppure trova sempre…

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