Origini e fasti della moda italiana. In mostra a Firenze

L’archivio fotografico Locchi traccia la storia della moda a Firenze attraverso una selezione di cento scatti d’epoca, dagli Anni Trenta agli Anni Settanta, e ripercorre un’epoca leggendaria, fra star di Hollywood e abiti raffinatissimi. La moda vista dalla città, attraverso le sfilate a Palazzo Pitti, ma anche quelle botteghe artigiane dove tutto nacque.

La moda italiana ha radici lontane, deve il suo primato all’eccellenza delle maestranze artigianali locali che nei secoli hanno saputo farsi conoscere e apprezzare nel mondo, in particolare a partire dalla fine dell’Ottocento, stante anche la folta presenza a Firenze di raffinate comunità straniere, le cui esponenti femminili apprezzavano molto, ad esempio, il cappello di paglia, conosciuto come Leghorn (traduzione inglese di Livorno, dal cui porto i cappelli venivano spediti all’estero); in realtà, la paglia veniva intrecciata dalle donne della campagna fiorentina, che così rimpinguavano il magro bilancio domestico. Eppure, passando da quelle umili ma espertissime mani, il Leghorn adornava le teste di aristocratiche dame americane ed europee, così come delle attrici più famose. Da questo patrimonio di conoscenze (trecciaiole, sarte, ricamatrici), abilmente utilizzato dagli stilisti, è nata l’alta moda italiana.

Lo studio d'arte e tecnica fotografica Foto Locchi nella sua storica sede di Piazza della Repubblica nel 1936 © Archivio Foto Locchi

Lo studio d’arte e tecnica fotografica Foto Locchi nella sua storica sede di Piazza della Repubblica nel 1936 © Archivio Foto Locchi

GLI ANNI D’ORO

Dal 1952 al 1982, lo scenario principale della moda a Firenze fu la Sala Bianca di Palazzo Pitti, che ospitava le sfilate di Pitti Immagine, con un parterre di tutto rispetto abilmente documentato dai reporter di Foto Locchi; attraverso il loro obiettivo, ricoperto da quella sottile patina temporale che dà alle cose un certo romanticismo, si rivive l’atmosfera mondana di quei giorni lontani: in passerella, Gucci, Ferragamo, le Sorelle Fontana, Colonna di Cesarò, Dior e Schiaparelli, per citarne solo alcuni. A seguire i défilé, l’aristocrazia italiana e straniera, capitani d’industria e armatori, e quell’aristocrazia mondana formata dalle icone di Hollywood, fra cui la Garbo e la Hepburn, e anche Maria Callas. Per qualche giorno, le notti fiorentine erano animate dalla lussuose feste che si tenevano nei palazzi cittadini, nel segno dell’eleganza e del buon vivere.

Luglio 1962, Sfilata di cappellini in Sala Bianca, Palazzo Pitti © Archivio Foto Locchi

Luglio 1962, Sfilata di cappellini in Sala Bianca, Palazzo Pitti © Archivio Foto Locchi

L’EREDITÀ DI QUEGLI ANNI

La situazione mondiale, politica ed economica, è ormai radicalmente cambiata, e anche la moda ne è uscita un po’ appannata; la sobrietà oggi s’impone per più motivi, il settore è indubbiamente in sofferenza, ma guardarsi indietro può essere utile per apprezzare questo patrimonio e lavorare per salvaguardarlo.

Niccolò Lucarelli

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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