E guerra sia. L’arte sfida la pubblicità sul suo campo: trasformando con una public company Times Square in Art Square

La più grande mostra d’arte pubblica al mondo, in una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo? Si farà su un cartellone pubblicitario. Ma non uno qualsiasi: uno di quelli mitologici che dominano Times Square, a New York. Per un mese ogni anno. Bello ma costoso? Certo, e infatti la “governance” scelta per il progetto […]

La più grande mostra d’arte pubblica al mondo, in una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo? Si farà su un cartellone pubblicitario. Ma non uno qualsiasi: uno di quelli mitologici che dominano Times Square, a New York. Per un mese ogni anno. Bello ma costoso? Certo, e infatti la “governance” scelta per il progetto sarà quella della public company: per questo Times Square Art Square – questo il nome – sta raccogliendo micro donazioni via internet, con grande successo.
Successo assicurato anche dai soggetti coinvolti, fra i quali anche Tumblr, la popolarissima piattaforma per tlog, la variante del blog orientata alla multimedialità: chief curator del primo step, nei primi mesi del 2013, sarà il fondatore di Hyperallergic Hrag Vartanian, che ha già scelto l’artista olandese-brasiliano Rafaël Rozendaal, tra i più conosciuti e apprezzati new media artist globali, inventore e curatore di tanti happening collettivi BYOB in giro per il mondo, anche alla Biennale di Venezia del 2011.

Massimo Mattioli 

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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