Ornaghi è vivo, evviva Ornaghi. Altro che assente, il ministro corre nelle Marche per un fondamentale Protocollo di Cooperazione. Per la valorizzazione del patrimonio artistico di Loreto e dell’arte sacra

Molti si domandano: che starà facendo il Ministro Lorenzo Ornaghi in questo momento? Se un personaggio con un profilo tanto alto, chiamato a reggere un dicastero tanto importante – nonché bistrattato – per un Paese come l’Italia, in un momento storico-politico delicato come quello attuale, dà una prova così smaccata di inconsistenza, assenza dalla scena […]

Molti si domandano: che starà facendo il Ministro Lorenzo Ornaghi in questo momento? Se un personaggio con un profilo tanto alto, chiamato a reggere un dicastero tanto importante – nonché bistrattato – per un Paese come l’Italia, in un momento storico-politico delicato come quello attuale, dà una prova così smaccata di inconsistenza, assenza dalla scena e totale inettitudine, ci dovranno essere delle ragioni forti. Magari è alle prese con un necessario lavoro di riorganizzazione interna, magari – abituato al comodo e silenzioso studio da rettore dell’Università Cattolica – si è trovato impreparato a navigare in quella giungla perigliosa, magari ha solo poca dimestichezza con quella cosa che chiamano “comunicazione”.
Ma all’improvviso, uno squarcio nel grigiore da pomeriggio autunnale: Ornaghi esiste, e all’occorrenza la maneggia, la comunicazione. Il ministro che non muove un dito per reclamare maggiori investimenti per la cultura italiana – riuscendo a farci rimpiangere pure Giancarlo Galan -, che non riesce non tanto a varare provvedimenti per risolvere i tanti problemi scottanti, ma neanche a far sentire la sua voce, ad intervenire su dibattiti aperti e su problematiche alle quali imprimere una svolta, il ministro che assiste, muto e imbelle, alle ripetute figuracce italiche davanti al palcoscenico mondiale (la prossima, di questo passo, sarà di certo la Biennale Arti Visive, per la quale l’Ornaghi non accenna a nominare il nostro curatore), si muove finalmente per presenziare alla firma di un protocollo di capitale importanza.
Finalmente, siamo col fiato sospeso per la novità. Ci informa di tutto un grosso ufficio stampa, mica scherzi. Insomma di che si tratta? Del “Protocollo di Cooperazione Culturale fra la Delegazione Pontificia della Santa Casa di Loreto e la Società Artifex srl – Comunicare con l’Arte, volto a promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Loreto e dell’arte sacra in generale”. Alla presenza del Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, e dell’Arcivescovo Prelato di Loreto, S.E. Mons. Giovanni Tonucci. Amen.

– Massimo Mattioli

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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