Fare arte con i Big Data. Alla Somerset House di Londra

Un'installazione interattiva a Londra trasforma la Somerset House in un “generatore di dati”, rendendo visibili la varietà e quantità di tracce digitali che in ogni momento lasciamo in rete.

FATTI NON FOSTE PER VIVER COME DATI
Persona Non Data
, l’opera d’arte interattiva realizzata dagli italiani Salvatore Iaconesi e Oriana Persico del collettivo Art is Open Source (con la direzione scientifica di Mark Coté, lecturer del King’s College), gioca già dal titolo con l’ambiguità del rapporto tra collettività e big data. Il nome di battesimo dell’installazione è un chiaro riferimento all’espressione latina “persona non grata”, utilizzata tal quale anche in Inghilterra dove il nuovo lavoro verrà esposto, a partire dal 4 febbraio; in effetti, la massa di informazioni individuali – più o meno sensibili – che su di noi vengono registrate online comincia a risultare preoccupante a più di un utente.
Soprattutto dopo il Datagate scatenato da Edward Snowden in cui, riassumendo, abbiamo avuto conferma pratica dello scenario ventilato da 1984 di George Orwell: i servizi di spionaggio possono – e spesso vogliono, anche – controllare ogni nostra azione compiuta tramite mezzi di telecomunicazione, dalle telefonate alle chat sui social network.
E se tutto questo non ci è gradito, appunto, se siamo tentati in linea di principio a riaffermarci come persone e non una mole di dati, allo stesso tempo viviamo in una società dell’informazione i cui sistemi sono altamente integrati tra loro: possiamo rinunciare alla carta di credito, all’antifurto satellitare per proteggere i nostri beni, a tutti i nostri profili sulle varie piattaforme online dove condividiamo interessi e ci teniamo in contatto con gli amici? Potremmo, ma sarebbe una rinuncia con le sue complicazioni; e poi dovremmo ancora smettere di utilizzare la tessera sanitaria elettronica e persino le carte fedeltà magnetiche del supermercato…

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

“LORO” SANNO PIÙ DI QUANTO NE SAPPIAMO
Persona Non Data promette di rendere visibile proprio questo “dato”: non il semplice assunto delle nostre tracce digitali, ma la loro varietà e la capacità che queste informazioni hanno di coesistere tra loro, organizzate da algoritmi tanto complessi quanto abili nell’esemplificare le nostre vite individuali in flussi, diagrammi, statistiche.
E opere “infoestetiche”, anche, ovvero rappresentazioni visivamente gradevoli dei nostri stessi dati. Quante informazioni producono per esempio gli individui che frequentano la Somerset House di Londra? Nei suoi stessi spazi espositivi, l’installazione rappresenterà in forma interattiva la risposta al quesito, visualizzando ogni tipo di informazione digitale prodotta dalle persone: il loro aspetto fisico, registrato dalle telecamere di sorveglianza a circuito chiuso; il modo in cui utilizzano internet e i social network cui si collegano; persino gli spostamenti tra le sale.
Probabile faccia una certa impressione, scoprire che all’ingresso della mostra una testa ricreata in computer grafica ci dà il benvenuto assumendo per un momento proprio le nostre fattezze. Eppure, pubblichiamo online foto di noi al mare e selfie in qualche locale. Nemmeno per un attimo ci sorge il dubbio che stiamo regalando la nostra stessa fisicità all’industria dei dati, già scomposta in comodi pixel.

Caterina Porcellini

Londra // fino al 20 marzo 2016
Big Bang Data – Persona Non Data
artisti: Salvatore Iaconesi e Oriana Persico (Art is Open Source)
Con il supporto del
King’s College Cultural Institute e la direzione scientifica di Mark Coté
SOMERSET HOUSE
South Wing
+44 (0)20 78454600
[email protected]
www.somersethouse.org.uk
artisopensource.net/persona-non-data/

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Caterina Porcellini

Caterina Porcellini

Caterina Porcellini è nata a Taranto, si è formata al DAMS di Bologna e professionalmente a Milano. Già durante l'università sviluppa un interesse per l'influenza esercitata dalla tecnologia su pensiero e società, attraverso le tesi di Marshall McLuhan, Walter J.…

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