La forza della fragilità di Gui Pondè

Fondazione per l’Arte Bartoli-Felter, Cagliari - fino al 31 luglio 2014. La fragilità umana nelle opere di Gui Pondè, metafore di equilibri precari. Di frantumi dell’anima raccolti e custoditi con la volontà di esorcizzare la morte.

Che cos’è, dunque, l’uomo? Un vaso che alla più piccola scossa, al più piccolo movimento va in frantumi”. Ben si addice la citazione di Seneca al campo d’indagine di Gui Pondè (Rio de Janeiro, 1983), che interpreta la fragilità umana come percezione dei propri limiti senza trascurarne i punti di forza. Perciò si affida a materiali come la carta lucida, dove imprime il suo ritratto che contrappone a un mattone in terra cruda, giocando sui contrasti. Tra inganno e realtà, simula materiali pesanti con la carta, raccoglie frammenti dove interviene minuziosamente e li classifica come insetti trafitti dagli spilli dentro le loro teche, per mettere a nudo l’anima in frantumi.

L'inaugurazione della mostra di Gui Pondé a Cagliari

L’inaugurazione della mostra di Gui Pondé a Cagliari

Mentre la ricerca di un equilibrio precario è incarnata dall’installazione di casette sospese a pochi centimetri da acque torbide e minacciose, espone una tavolozza fatta di ciottoli e gomme da cancellare. Quella di Pondè è malinconica poesia venata di ironia che riflette la dimensione della vulnerabilità umana nel tentativo di esorcizzare paura, solitudine e morte. E superare il dramma della fine.

Roberta Vanali

Cagliari // fino al 31 luglio 2014
Gui Pondè – Fragile
a cura di Efisio Carbone
FONDAZIONE PER L’ARTE BARTOLI-FELTER
Via XXIX Novembre 3/5
[email protected]
www.fondazionebartolifelter.it

 

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Roberta Vanali

Roberta Vanali

Roberta Vanali è critica e curatrice d’arte contemporanea. Ha studiato Lettere Moderne con indirizzo Artistico all’Università di Cagliari. Per undici anni è stata Redattrice Capo per la rivista Exibart e dalla sua fondazione collabora con Artribune, per la quale cura…

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