I Magnifici 9 New York. Nove Studio visit coreani

Impossibile ignorare la vague di artisti coreani che frequenta New York. Eccone nove tra “vecchi” residenti e artisti appena sbarcati. A chiusura di questo 2013 con la rubrica settimanale dalla Grande Mela.

SoHyun Bae: ha lo studio tra le big galleries di Chelsea. Durante la fase iniziale della sua carriera, l’artista partiva dagli abiti da sposa tradizionali coreani realizzati a bomboniera, dai quali faceva emergere visioni di grandi teste di bambini o composizioni ottenute attraverso cocci rotti dipinti. Quindi, grazie anche a un marito italiano, si trasferisce in Italia e qui cambia prospettive personali e soggetti da raffigurare, che diventano per lo più stormi di corvi che, implacabili, divorano melograni come carcasse. Ultimamente, da New York, si è riavvicinata alla prima produzione.
http://www.sohyunbae.com/

David Chang

David Chang

David Chang: ha una casa-studio al centro di Harlem. Nei suoi acquarelli, frasi del Vecchio e Nuovo Testamento prendono vita con la stessa tecnica di realizzazione degli ideogrammi cinesi in verticale e con un’elaborata calligrafia tradizionale. La fede è pertanto alla base dell’ispirazione dell’artista, con l’intento dichiarato di risvegliare nello spettatore gli universali sentimenti di fratellanza e comunità. Il mix tra Occidente e Oriente, sia graficamente sia culturalmente, crea un linguaggio globale, slegato dalle origini territoriali.
http://davidchang.4ormat.com/

Hyong Nam Ahn

Hyong Nam Ahn

Hyong Nam Han: pur avendo casa e famiglia a Seattle, questo artista ha scelto come base di lavoro un grande studio nel Jersey, che raccoglie lavori degli ultimi dieci anni. Hyong Nam Han, partendo dalla pittura, ha cercato una dimensione materica, creando installazioni con tele e neon che diventano parti complementari della stessa visione. Una sua scultura di oltre sette metri d’altezza è appena stata inaugurata al centro della nuova area commerciale di Seoul e alcune sue opere sono esposte permanentemente alla Princeton University e nella sede principale del New York Times.
https://vimeo.com/33316751

Suejin Jo

Suejin Jo

Suejin Jo: ha un piccolo studio che affaccia su W 27 St, Manhattan. Pittrice astratta, è arrivata adolescente negli Stati Uniti da un Paese, la Corea, che non permetteva alla donna di esprimersi in alcun modo, tanto meno dipingendo. I suoi dipinti, realizzati con oli o acrilici e polveri di colore direttamente applicate sulla tela, sono spesso metafore dell’universale, lo ying e lo yang, il maschile e il femminile, o altre volte un mare che si schiude tra due lembi di terra, e sembra volerne prendere possesso, o ancora templi sacri immersi in una natura che sembra celarli, memorie di un passato che ritorna pulsante nella produzione dell’artista.
http://www.suejinjo.com/

Jae Jong Kim

Jae Jong Kim

Jae Yong Kim: vive nel Jersey, davanti a Manhattan. Da moltissimi anni il suo lavoro scultoreo si sintetizza in lumache animate in ceramica o in metallo laminato d’oro. L’ispirazione nasce dalla transitorietà come condizione e scelta, e dall’indagine di se stessi partendo dagli altri. Ultimamente le sue installazioni vedono protagonisti anche i donuts, riprodotti in serie in ceramica, sfavillanti e decorati in base all’umore, simbolo del denaro come oggetto di culto.
http://jaeyongkim.com/

Seunghwui Koo

Seunghwui Koo

Seunghwui Koo: si è recentemente spostata da Brooklyn a Chelsea, in un building che offre alcuni studio in gestione per due anni. Nei suoi lavori, che vedono spesso protagonisti l’artista stesso con la testa di un maiale, c’è il contrasto fra la tradizione coreana che vuole l’animale simbolo di fortuna, speranza e benessere, e l’Occidente che lo ha eletto simbolo per eccellenza di avidità e degrado morale.
http://kooseunghwui.com/

Sang Yong Lee

Sang Yong Lee

Sang Yong Lee: vive a Carstard, N.J. Artista attivo dall’inizio degli Anni Novanta, si esprime con molti media, dalla performance alla pittura. I suoi ultimi lavori sono piccole incisioni su inkstones tradizionali cinesi o coreani, spesso solo contorni di figure per far emergere i segni del tempo della pietra, e raggruppati a creare dei grandi mosaici narrativi. In molti suoi lavori si ritrova una poetica di sospensione, un limbo in cui convivono epoche differenti, e le figure che vi abitano sono paralizzate in un presente in cui si scoprono perdute.
http://www.sangyonge.com/

Han Hong Park

Han Hong Park

Han Hong Park: vive a Palisades Park, piccola comunità del Jersey quasi totalmente colonizzata da famiglie coreane. Pittore dallo straordinario talento manuale, la sua ricerca negli ultimi anni si è focalizzata soprattutto sulla riproduzione della pioggia, come filtro per esaltare luci e movimento della città che non dorme mai. Alla base di questi lavori, o dei più recenti ritratti di famiglia sfocati, c’è la solitudine e l’indagine interiore di chi è costretto a sradicare se stesso per un’ipotetica condizione migliore, lo sguardo lucido di un testimone di passaggio.
http://hanhongpark.com/

Jin-kang Park

Jin-kang Park

Jin-kang Park: ha il suo studio nel cuore di Chelsea, solitamente location di super established galleries più che di giovani artisti, ma è frutto di una residenza. Il lavoro di Jin-kang Park è prevalentemente di carattere installativo-performativo; c’è la dichiarata voglia nell’artista di utilizzare il mezzo espressivo come istantanea della propria memoria, o come realizzazione di visioni ricorrenti quali la divisione di un popolo in due differenti Stati, che ancora affligge la Corea.
http://www.jinkangpark.com/

Francesco Lecci

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Francesco Lecci

Francesco Lecci

Francesco Lecci, 28 anni, toscano, vive a New York. Ha studiato presso la L.U.I.S.S. Guido Carli di Roma e l’Università Cattolica di Milano. Ha lavorato per CareOf DOCVA, Alessandro De March Gallery, Fluxia, Fiorucci Art Trust, BOFFO N.Y.C.

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