Anche se, con il trasloco ancora in atto, sarà completamente operativa da metà dicembre, sabato 19 novembre c’è stata l’inaugurazione ufficiale della nuova Biblioteca Universitaria Centrale di Trento, progettata da Renzo Piano alle Albere, il quartiere – sempre ideato dall’architetto genovese – su cui sorge già un’altra sua famosa creatura: il Muse – Museo delle Scienze. Per l’archistar che ha già realizzato tante celebri biblioteche – la prima negli anni ’70, la Bibliothèque Publique d’Information all’interno del Centre Pompidou, poi il rinnovamento della storica Morgan Library di New York e, di recente, la Biblioteca Nazionale di Atene – si è trattato di un adattamento – dopo la bocciatura di un progetto – della struttura in costruzione che avrebbe dovuto ospitare un Centro Congressi, affidato ad un’altra archistar come Mario Botta.
10 CHILOMETRI DI SCAFFALI
Il tutto si è risolto in due anni di lavoro per realizzare un edificio di sette piani (oltre al parcheggio interrato), facciate e tetto a vetrata, con la capacità di contenere circa 340mila volumi disposti su quasi 10 chilometri di scaffali e 430 postazioni studio, ospitate su cinque livelli, in 6mila metri quadri di spazi di lettura, per l’accoglienza di 400 persone tra studenti e personale. “Quello che è stato fatto a Trento è un ottimo esempio di sinergia tra committenti, progettisti e lavoratori nell’ideare uno spazio che sia il migliore possibile, per utenti e addetti“, ha spiegato Sergio Bini, presidente dell’azienda multi servizi Euro&Promos che gestirà i servizi bibliotecari per i prossimi due anni. “Il nostro personale ha infatti collaborato con idee e consigli andando molto al di là delle mansioni descritte nei capitolati. È qualcosa che sarebbe auspicabile in ogni posto di lavoro: ideazione, ascolto, collaborazione e messa in pratica”.
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