Future Vintage Festival. A Padova un osservatorio sul contemporaneo attraverso la lente del vissuto

Il festival del vintage di Padova cambia nome e guarda al futuro. Con tre giorni di eventi, lecture, workshop, e nightlife. E 24 mostre tra classico e contemporaneo

Una tre giorni ricca di eventi, intrattenimenti, mostre ed esposizioni, tutti gratuiti, che trasporteranno Padova indietro nel tempo, ma con uno sguardo al futuro”. Con queste parole Eleonora Mosco, vice sindaco e assessore al commercio di Padova descrive perfettamente la nuova anima del Vintage Festival, una manifestazione dedicata al lifestyle, alla moda, alla musica e al design d’epoca, arrivata alla sua settima edizione ma che, da quest’anno, si caratterizza per l’aggiunta del nome “Future“, diventando così Future Vintage Festival (9-11 settembre). Classico Contemporaneo è, infatti, il claim della nuova edizione – organizzata da Vintage Factory in collaborazione con Superfly Lab sotto la direzione di Andrea Tonello – per sottolineare l’ossimoro temporale testimoniato dalla filosofia della rassegna, dai contenuti, dalla comunicazione e soprattutto dalla location rappresentata dal Centro Culturale Altinate San Gaetano: un beaubourg polifunzionale tra i più estesi e importanti d’Italia, ricavato all’interno di un palazzo del XVI secolo progettato da Vincenzo Scamozzi e recentemente ristrutturato in vetro e acciaio, simbolo del dialogo più riuscito tra antico e moderno. Qui, nei suoi cinque livelli, avranno sede ventiquattro mostre – a ingresso gratuito – tra fotografia, eccellenze della moda e fenomeni di costume di culto.

MODA E DESIGN, DA FIORUCCI A SOTTSASS

La sezione Icon, ad esempio, ospiterà tre eccellenze che hanno fatto la storia del nostro paese e oggi ancora contemporanee: Memphis, il collettivo artistico che grazie all’opera di Ettore Sottsass, all’inizio degli anni ’80 rivoluzionò il mondo del design; Fiorucci con un archivio ufficiale autorizzato, a cura di A.N.G.E.L.O., 25 capi originali dello stilista che ha segnato in modo indelebile l’alta moda nel mondo con il suo stile pop, giovane ed eccentrico; e Olivetti, un percorso espositivo curato dall’Associazione Archivio Storico Olivetti con pezzi originali che ripercorrerà oltre un secolo di grandi valori imprenditoriali, cultura industriale ed eccellenza nell’innovazione, nel design e nella comunicazione pubblicitaria. Attesissima, invece, la mostra fotografica Hey  Oh  Let’s  Go a cura della galleria Ono Arte Contemporanea di Bologna, in collaborazione con HTC Hollywood Trading Company, che documenta  i  primi  anni  e i primi successi  dei  Ramones attraverso gli scatti di Danny Fields, primo manager della storica formazione punk-rock newyorkese, che ha catturato i momenti più intimi della band consegnando alla storia immagini molto diverse da quelle, seppure bellissime, on stage. Del tutto nuovo e inedito, infine, sarà lo spazio Wunderkammer, una “camera delle meraviglie”, un universo del bizzarro ricco di strani oggetti e manufatti tra arte e ready made, reali o immaginari, che incarnano fantasie, sogni e ossessioni.

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Redazione

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