Una mostra dedicata a Stanley Kubrick. Oltre 50 artisti e musicisti alla Somerset House di Londra

Non smette di affascinare la cinematografia dell’americano Stanley Kubrick, autore di capolavori immortali come “Arancia Meccanica” e “2001. Odissea nello spazio”. Il prossimo 6 luglio apre alla Somerset House di Londra una mostra dedicata ai suoi film

A Ω, 2016 © Mat Collishaw - Blain Southern
A Ω, 2016 © Mat Collishaw - Blain Southern

Non è la prima mostra dedicata al genio di Stanley Kubrick, quella che sta per aprire a Londra, negli spazi della Somerset House. Tuttavia è di sicuro una delle più interessanti, almeno sulla carta. I nomi coinvolti sono tanti e di grande spessore, a partire dai due curatori: James Lavelle, musicista e produttore inglese noto per aver fondato l’etichetta Mo’Wax, tempio del genere trip-hop nei primi Anni Novanta, e James Putnam, fondatore dello storico programma di arte e cultura contemporanea del British Museum e attualmente Senior Research Fellow Exhibitions alla University of the Arts di Londra, dove è conservato l’archivio Kubrick.

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UNA MOSTRA CON LA COLONNA SONORA
Daydreaming with Stanley Kubrick, che apre al pubblico il prossimo 6 luglio, includerà decine di opere, alcune già esistenti, altre realizzate per l’occasione, tutte ispirate alla cinematografia del regista americano, con l’obiettivo di rievocare i temi e le atmosfere dei suoi film e anche di proporne nuove interpretazioni. James Lavelle sta inoltre collaborando con diversi musicisti contemporanei (tra cui i Daft Punk e Jarvis Cocker) per produrre delle tracce che faranno da colonna sonora al percorso.

Trident A Strange Love © Peter Kennard
Trident A Strange Love © Peter Kennard

Tra gli artisti, segnaliamo Joseph Kosuth, che realizzerà una delle sue installazioni composte di parole; Matt Collishaw, che propone un casco da astronauta ispirato a 2001. Odissea nello spazio; Sarah Lucas che, manco a dirlo, presenta una scultura fallica ispirata ad Arancia Meccanica; e Doug Aitken con Twilight, un telefono pubblico avvolto da un’aura luminescente, ispirato a una scena del mitico Dottor Stranamore.

– Valentina Tanni

www.somersethouse.org.uk

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Valentina Tanni è storica dell’arte, curatrice e docente; la sua ricerca è incentrata sul rapporto tra arte e tecnologia, con particolare attenzione alle culture del web. Insegna Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla Naba – Nuova Accademia di Belle Arti di Roma e Milano. Ha pubblicato “Random. Navigando contro mano, alla scoperta dell’arte in rete” (Link editions, 2011) e “Memestetica. Il settembre eterno dell’arte” (Nero, 2020).