Prende avvio con la donazione del gigantesco “triplo selfie-portrait” di Karl Lagerfeld agli Uffizi il triennio dell’alleanza, sottoscritta nei giorni scorsi dal Direttore Eike Schmidt, tra una delle principali istituzioni museali del Paese e Pitti Immagine Discovery. Prima di entrare in modo permanente nella collezione dei ritratti delle Gallerie degli Uffizi, la grande opera-manifesto che ritrae il poliedrico stilista, fotografo, editore, designer e regista, fino al 26 ottobre risalterà nella Sala di Giove di Palazzo Pitti, fissandosi nella memoria di chi visiterà la mostra Karl Lagerfeld – Visions of Fashion.
200 FOTO NELLA GALLERIA PALATINA
Molte delle 200 foto selezionate per l’appuntamento fiorentino – un corpus che riunisce scatti e servizi di moda pubblicati sui più importanti fashion magazine internazionali e che permette di sondare l’impiego di tecniche diverse, tra cui dagherrotipia, platinotipia, Polaroid transfer, resinotipia, serigrafia e stampa digitale – sono infatti collocate nei sontuosi ambienti della Galleria Palatina, tra i capolavori di Raffaello Sanzio e di altri maestri dell’arte italiana, su speciale schermi o supporti.
“Karl è un genio e ha cercato un’integrazione tra le sue immagini di moda e la Galleria” ha raccontato il co-curatore Gerhard Steidl, storico collaboratore di Lagerfeld – coadiuvato in questo progetto da Eric Pfrunder – che ha presenziato alla preview insieme a Isabella Brancolini, project advisor dell’operazione, al Direttore Eike Schmidt e al Direttore eventi e comunicazione di Pitti Immagine Lapo Cianchi.
ARTE, CINEMA E MITOLOGIA: IL MONDO DI KARL
Oltre a testimoniare la costante spinta verso l’innovazione da parte di Lagerfeld e l’attrazione verso le arte visive come fonte di ispirazione ed elaborazione formale – da Hopper a Magritte, da Florine Stettheimer e Maxfield Parrish, fino ai film di Marcel Carné e Fritz Lang – due delle serie fotografiche presenti, entrambe datate 2013, attingono dalla mitologia.
È il caso di Voyage d’Ulysse, con protagonista la top model Bianca Balti e di Daphnis and Chloe, esposta negli Appartamenti degli Arazzi. A restare nella memoria – oltre agli “innesti” nella collezione permanente che da subito hanno sollecitato la curiosità dei visitatori della Reggia fiorentina – è certamente l’allestimento messo a punto per la – leggendaria – Sala Bianca. Nello spazio in cui “nel 1951 è nata la moda italiana”, Karl Lagerfeld ha scelto di inserirsi con una successione di candidi velari appesi dall’alto, sui quali sono riprodotte – in grande formato – alcune delle fotografie realizzate per le maison Fendi e Chanel: esclusivamente scatti in bianco/nero o con misurati inserti di colore, capaci di riconnettersi alla palette cromatica della Sala stessa. Con un risultato capace di originare un accattivante gioco prospettico di riflessi attraverso gli specchi: un’ispirazione per il nuovo layout destinato a trasformare l’attuale Galleria del Costume di Palazzo Pitti in Museo della Moda?
–Valentina Silvetrini
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