Datata tra il 1439 e il 1440, la Pala Martelli di Filippo Lippi venne commissionata all’artista dai figli di Niccolò Martelli, per onorare le volontà testamentarie del padre, che fu, assieme ai Medici tra i patrocinatori per la costruzione della Basilica di San Lorenzo. Proprio nella cappella di famiglia – anch’essa costruita per volere e con i fondi di Niccolò – venne posta la tavola, un’Annunciazione con storie di San Nicola dipinte nella predella, ed è qui che l’opera è ritornata, dopo un intervento di pulitura e restauro di due anni (2014-2016), completamente finanziato dalla Fondazione Friends of Florence.

DETTAGLI CHE TORNANO ALLA LUCE
Dipinta su tre supporti – due tavole di pioppo incernierate che costituiscono l’ancona centrale e una tavola orizzontale che fa da predella – quest’opera di Filippo Lippi ha da sempre destato l’interesse degli storici, che avevano addirittura ipotizzato un assemblaggio di due ante d’organo, o d’armadio.
Già restaurata nel primo decennio del XX secolo da Fabrizio Lucarini, la Pala Martelli ha rivelato – dopo la rimozione delle vernici protettive che ne avevano scurito le superfici e alterato i colori – splendide trasparenze e cromatismi, prove evidenti della grande capacità di Filippo Lippi nell’utilizzo della tecnica della tempera all’uovo. Sono tornate alla luce le aureole originali, nella parte centrale della tavola e alcuni dettagli nel registro inferiore delle storie, come le sfere dorate che illuminano la scena dell’Elemosina, o il brano drammatico dell’Esecuzione, con il volto di un condannato che spezza l’elegiaca quiete del dipinto.