Frieze New York sottotono? Non per i galleristi, che mettono a segno affari anche milionari. Soddisfatti anche gli italiani: ecco cosa raccontano

Non si esaurisce con le aste, che pure hanno iniziato la settimana con colpi eclatanti come il record di Maurizio Cattelan, l’attenzione che il mercato dell’arte in queste settimane concentra su New York. Già, perché dall’altra parte dell’Oceano si è appena conclusa la fiera Frieze, e qualche indiscrezione sugli affari conclusi, fra stand che si […]

Non si esaurisce con le aste, che pure hanno iniziato la settimana con colpi eclatanti come il record di Maurizio Cattelan, l’attenzione che il mercato dell’arte in queste settimane concentra su New York. Già, perché dall’altra parte dell’Oceano si è appena conclusa la fiera Frieze, e qualche indiscrezione sugli affari conclusi, fra stand che si smontano e tendoni che si ammainano, comincia a trapelare. Un’edizione – l’abbiamo già scritto – non propriamente scoppiettante, che forse inizia a sentire il peso di una location oggettivamente penalizzante: eppure non sono certo mancate le soddisfazioni per i galleristi presenti, anche per alcuni degli italiani, che siamo riusciti a raggiungere. Come per l’ormai ubiqua – presente a fiere in tutto il globo, fin a Bogotà e Buenos Aires – galleria bolognese P420, i cui titolari commentano con Artribune: “Data la difficoltà della nostra proposta in questa fiera, riteniamo sia andata molto bene, in quanto abbiamo venduto 7 opere di Milan Grygar con prezzi tra i 5 e i 25mila dollari, e tutte a collezionisti americani. Inoltre altre 2 opere sono state opzionate dal MoMA il quale deciderà secondo i suoi tempi nei prossimi giorni”.

GUNTHER UECKER VENDUTO PER 1,25 MILIONI DI DOLLARI
Soddisfazione anche dalle parti della romana Frutta, che riferisce di aver venduto diversi dipinti di Stephen Felton – artista del qualepresentava un solo project – a clienti di nazionalità americana e brasiliana, con un range di prezzo di 10/12mila dollari. E impressioni positive anche per la romana Lorcan O’Neill: “In fiera c’era un’atmosfera positiva e una buona energia intorno alle vendite. Quest’anno abbiamo portato Gianni Politi, un giovane artista italiano, che ha riscontrato molto successo con il pubblico americano. Complessivamente entusiasmante”. Per trovare livelli di business più elevati – cosa più che naturale, viste le forze in campo a Frieze – bisogna però guardare ad altri booths: come da Hauser + Wirth, che avrebbe venduto fra l’altro due sculture in vetro di Roni Horn per 975mila dollari ciascuna, o da Spruth Magers, con una scultura di Peter Fischli / David Weiss del 2012 piazzata a 145mila USD e Water Towers di Bernd & Hilla Becher a 135mila. Skarstedt Gallery sarebbe accreditata di due ottimi colpi: un Richard Prince del 1994 venduto ad un collezionista europeo per 650mila dollari, ed un George Condo recente, del 2016, per la stessa cifra. Bene anche per Zeno X Gallery, con un Michael Borremans del 2013 ceduto per 230mila USD, per Cheim & Read con un dipinto di Jenny Holzer per 250mila, per Dominique Levy, con Kreis Kreise di Gunther Uecker venduto addirittura per 1,25 milioni di dollari.

– Massimo Mattioli

www.frieze.com

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Massimo Mattioli

Massimo Mattioli

É nato a Todi (Pg). Laureato in Storia dell'Arte Contemporanea all’Università di Perugia, fra il 1993 e il 1994 ha lavorato a Torino come redattore de “Il Giornale dell'Arte”. Nel 2005 ha pubblicato per Silvia Editrice il libro “Rigando dritto.…

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