Un corteo di portatrici d’acqua si avventura per il Grande Cretto di Burri a Gibellina. Immagine mitologica quella scelta da Marzia Migliora come cartolina per la nona Giornata del Contemporaneo, fissata da AMACI il prossimo 5 ottobre

È un inno alla tradizione, alle comuni radici di un Mediterraneo legato all’enigma ancestrale delle società matriarcali. E dunque diventa immagine di vibrante femminilità, austera e antica, spigolosa e insieme materna. Un corteo di donne si inerpica tra i cunicoli del Grande Cretto di Alberto Burri, portano sul capo anfore in terracotta colme d’acqua. Figure […]

È un inno alla tradizione, alle comuni radici di un Mediterraneo legato all’enigma ancestrale delle società matriarcali. E dunque diventa immagine di vibrante femminilità, austera e antica, spigolosa e insieme materna. Un corteo di donne si inerpica tra i cunicoli del Grande Cretto di Alberto Burri, portano sul capo anfore in terracotta colme d’acqua. Figure strappate dal mito e gettate in una contemporaneità fuori dal tempo, dove l’arsura implacabile di un paesaggio sterile, senza speranza, è icona di una disperata sete di cultura, sapere e bellezza. Si intitola Aqua Micans l’opera che Marzia Migliora offre ad AMACI come copertina per la nona Giornata del Contemporaneo, in programma il prossimo 5 ottobre. Una silenziosa sfilata è quella orchestrata a Gibellina, realizzata chiamando come protagoniste le figlie e le nipoti di quelle stesse donne che videro nel 1968 la propria casa distrutta dal terremoto; una riflessione concettuale attorno a un gesto, quello della portatrice d’acqua, comune a tutte le culture e codificato in una gestualità tanto univoca ed eterna da assumere i toni della ritualità. E poi c’è, a cementare presupposti ideologici e concettuali, il riferimento dichiarato al Locus Solus di Raymond Roussel, con l’acqua ad assumere poteri di panacea, linfa vitale in grado di riportare i morti alla vita.
Il nome di Migliora si inserisce in un catalogo che, dal 2006 ad oggi, ha visto coinvolti Michelangelo Pistoletto e Paola Pivi, Maurizio Cattelan e Luigi Ontani, Stefano Arienti, Giulio Paolini e Francesco Vezzoli.

– Francesco Sala

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Francesco Sala

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