Idee e interazione, arte e design. A Prato si inaugura il nuovo spazio MOO, qui concept e prospettive nelle parole degli ideatori

“È un acronimo per Mud Object Oriented, ovvero un sofisticato programma informatico che permette a più utenti di collegarsi da remoto ad un ambiente condiviso, contenente stanze ed oggetti, all’interno del quale è quindi possibile interagire”. Così l’architetto Luca Gambacorti spiega il significato di MOO, nome scelto per il nuovo spazio – da lei ideato, […]

È un acronimo per Mud Object Oriented, ovvero un sofisticato programma informatico che permette a più utenti di collegarsi da remoto ad un ambiente condiviso, contenente stanze ed oggetti, all’interno del quale è quindi possibile interagire”. Così l’architetto Luca Gambacorti spiega il significato di MOO, nome scelto per il nuovo spazio – da lei ideato, assieme all’artista Chiara Bettazzi – pronto per l’inaugurazione a Prato con la mostra Wonder Objects della stessa Chiara Bettazzi. “Il nostro non è ovviamente un ambiente virtuale, ma reale: tuttavia l’intento è lo stesso. Il nostro progetto prevede che ogni mostra sia il frutto di un brainstorming nato dalla conversazione di alcune persone all’interno di questo spazio”.
MOO si presenta come uno spazio di condivisione di idee e interazione, di arte e design: 50mq di spazio a un passo dalla Piazza del Duomo, in una zona signorile ma da alcuni mesi teatro di reati e episodi spiacevoli. “Le persone coinvolte cambiano ogni volta – specifica Bettazzi -, in questo caso io come artista e designer, Luca Gambacorti e Francesca Doni, architetti e ideatori dello spazio, Lara Macherelli, proprietaria  e Alessandro Gallicchio, curatore”.

– Serena Bedini

Inaugurazione: giovedì 6 giugno 2013 – ore 19.00
Via San Giorgio 9 – Prato
www.lato.co.it

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