Come nasce una collezione. Con una mostra a tema si inaugura il Gabinetto Disegni e Stampe della GAM di Torino. Celebrando i 150 anni del museo civico torinese
Torino è di nuovo protagonista di un anno di celebrazioni. Con l’apertura del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM, che si dota così di un nuovo dipartimento (dopo quello di didattica e la videoteca), si dà il via ufficialmente al 150enario del Museo Civico torinese, nato proprio nel 1863 a partire dalla donazione degli acquerelli […]
Torino è di nuovo protagonista di un anno di celebrazioni. Con l’apertura del Gabinetto Disegni e Stampe della GAM, che si dota così di un nuovo dipartimento (dopo quello di didattica e la videoteca), si dà il via ufficialmente al 150enario del Museo Civico torinese, nato proprio nel 1863 a partire dalla donazione degli acquerelli di Giovanni Battista De Gubernatis (1840). Si tratta di uno spazio destinato alla conservazione, al deposito e alla consultazione dell’ampia raccolta grafica del Museo: oltre 39mila esemplari tra fogli sciolti e album, dagli ultimi decenni del Settecento fino a tutto il Novecento, inventariati e informatizzati.
Il Gabinetto è realizzato grazie al sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, una rete di imprese cresciuta nonostante la crisi: “negli ultimi tre anni hanno aderito sette nuovi soci”, ha spiegato il suo Presidente Lodovico Passerin d’Entrèves, nel corso della conferenza stampa. La sede si trova nelle sale del piano interrato del Museo, già adibite a deposito di opere non esposte, ed esiste già “l’impegno a renderlo un centro non solo rivolto agli studiosi ma anche al grande pubblico”, ha aggiunto Virginia Bertone, conservatore e responsabile delle collezioni GAM, “tramite conversazioni e varie iniziative”. Per valorizzare l’inaugurazione del Gabinetto Disegni e Stampe, nell’Exhibition Area al primo piano del museo, è stata allestita fino al 5 maggio la mostra La seduzione del disegno. Cartoni, acquerelli e dipinti dalle raccolte della GAM. Si tratta di circa centottanta tra i fogli più rappresentativi della collezione: dai disegni a penna di Pietro Giacomo Palmieri agli acquerelli di Giuseppe Pietro Bagetti, dai taccuini di Massimo d’Azeglio ai grandi carboncini di Antonio Fontanesi, sino ai fogli di Alfredo d’Andrade, Domenico Morelli eLeonardo Bistolfi.
– Claudia Giraud
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