Il Premio Cairo torna in rosa: la tredicesima edizione va a Loredana Di Lillo, proposta da Ilaria Bonacossa. Il suo Double Eye guarda più lontano di tutti…

Era dal 2008, quando a trionfare fu Alice Cattaneo, che il Premio Cairo non andava a una donna. Tocca, questo giro, a Loredana di Lillo: per una vittoria tre volte rosa. Perché donna è l’artista, barese classe 1979, autentica outsider per un premio che molti avevano già cucito addosso – nomen omen? –  a Roberto […]

Era dal 2008, quando a trionfare fu Alice Cattaneo, che il Premio Cairo non andava a una donna. Tocca, questo giro, a Loredana di Lillo: per una vittoria tre volte rosa. Perché donna è l’artista, barese classe 1979, autentica outsider per un premio che molti avevano già cucito addosso – nomen omen? –  a Roberto Ago. E che qualcuno pensava sarebbe toccato a Mariangela Levita, su cui si accendono i riflettori anche per l’incursione della conduttrice Rai Caterina Balivo, parente invadente che trascina i flash davanti all’opera della cugina. Ma donna è anche la “proponente l’investimento”: Ilaria Bonacossa, fresca direttrice di Villa Croce a Genova, dove si tiene in queste settimane, con la personale di Massimo Grimaldi, la sua prima prova come resident curator.
Donna, infine, è il soggetto dell’opera vincitrice: Double Eye, sensuale foto-ritratto retrò, vigorosamente in bianco e nero: ironicamente sfregiato dall’inserto di un occhio di plastica, di quelli da pupazzo kitch. Un pugno in un occhio, viene da dire: in realtà il suggerimento di un senso si spaesamento e smarrimento – si potrebbe dire cortocircuito, se non fosse francamente un po’ abusato; uno scherzo serissimo, che gioca con la tensione che procura l’opera in sé. In attesa che si scateni la ridda delle critiche e che tutti indichino il loro ipotetico vincitore, arriva l’immancabile fotogallery di Artribune

– Francesco Sala

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Francesco Sala

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