Il tappeto di Alighiero Boetti esposto al Fredericianum ve lo abbiamo già fatto vedere, nei giorni scorsi. Ma a Kassel il nome del grande artista scomparso nel 1994 torna anche nell’emozionante scambio con il messicano Mario Garcia Torres, che nella sua opera mette in scena un dialogo a distanza che ripercorre le tappe dei soggiorni di Boetti in Afganistan, fra il 1971 e il 1977, indagando le vicende del One Hotel, albergo aperto da Boetti in temporaneo e volontario “esilio” dall’Italia. Quei soggiorni diedero come esito il primissimo arazzo con la carta geografica, destinato proprio a dOCUMENTA e voluto fortemente da Harald Szeemann.
Ma la mostra tedesca riserva a trame e orditi un’attenzione del tutto speciale: andando a riscoprire i tappeti dai bei colori rossi azzurri e blu della svedese Hannah Ryggen, ripescati dal 1938 e dedicati alla guerra di Spagna, ma anche alla resistenza internazionale contro il nazifascismo e alla decapitazione di Mussolini – l’opera fu censurata -, nel classico stile realista degli anni Trenta e quindi chiaro e potente come fu in Italia quello di Sironi…
– Francesca Alix Nicoli
