Un po’ meno wrong, ma sempre gallery, e sempre a New York. Il “disoccupato” Cattelan si reinventa gallerista, il socio è ancora Massimiliano Gioni

Se il Village Voice pubblica addirittura il memoriale di Damien Hirst, con tanto di data di “morte” al 2012 (si veda l’articolo “in evidenza” sulla nostra homepage), la storiella della pensione di Maurizio Cattelan diventa un peccatuccio veniale. Che ora torna al centro dell’attenzione, visto che all’inattività l’artista pare proprio non pensarci minimamente. E visto […]

Se il Village Voice pubblica addirittura il memoriale di Damien Hirst, con tanto di data di “morte” al 2012 (si veda l’articolo “in evidenza” sulla nostra homepage), la storiella della pensione di Maurizio Cattelan diventa un peccatuccio veniale. Che ora torna al centro dell’attenzione, visto che all’inattività l’artista pare proprio non pensarci minimamente. E visto che il 22 gennaio finisce la sua grande mostra al Guggenheim Museum, che comunque – fra interviste, festicciole e set fotografici un po’ di tempo gliel’ha impegnato – lui si prepara già un nuovo “passatempo”. Niente giardinetti, insomma.
Ed in soccorso arriva l’amico di sempre Massimiliano Gioni: l’idea è una riedizione della mitica Wrong Gallery, micro-galleria/vetrina newyorkese locata sulla West 20th Street, che i due – c’era anche Ali Subotnick, allora – lanciarono nel 2002, proponendo una serie di minimostre di maxiartisti, da Pawel Althamer a Lawrence Weiner, Paul McCarthy, Elizabeth Peyton. Si chiamerà Family Business, per ora esiste solo per il nome scritto da Cattelan sulle porte, che vedete nella foto; l’indirizzo stavolta sarà West 21st Street, un subaffitto di una parte della Anna Kustera Gallery. Debutto nel mese di febbraio, per la prima mostra si attende la risposta di Marilyn Minter

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Redazione

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