Quando per il killer l’omicidio è un’arte. Sorprese iconografiche nella sesta serie del telefilm Dexter

L’appuntamento su FoxCrime, per l’Italia, è a gennaio 2012. Ma negli USA la sesta serie di Dexter, serial dedicato al giustiziere di assassini Dexter Morgan, ematologo forense di giorno ed omicida di notte, già spopola. Miglior risultato all’esordio, da quattordici anni a questa parte per Showtime, la sua casa di produzione; oltre due milioni di […]

L’appuntamento su FoxCrime, per l’Italia, è a gennaio 2012. Ma negli USA la sesta serie di Dexter, serial dedicato al giustiziere di assassini Dexter Morgan, ematologo forense di giorno ed omicida di notte, già spopola. Miglior risultato all’esordio, da quattordici anni a questa parte per Showtime, la sua casa di produzione; oltre due milioni di spettatori per la prima puntata; incremento del 24% rispetto all’ultimo appuntamento della passata stagione. L’omicidio, insomma, tira; e tira una stagione dagli echi molto “Psycho”, interamente giocata sulle pulsioni millenariste di un nuovo temibile avversario, suggestionato dal miraggio di un’Apocalisse imminente.
I fan non leggano oltre, che sennò roviniamo loro la sorpresa: nella settima puntata ecco spuntare, a sorpresa, il divertito omaggio ad una delle opere d’arte che meglio incarnano lo spirito dell’America novecentesca. Dexter ha appena fiocinato a morte nel suo fienile, con un forcone, il classico redneck, inutile burino del mid-west che ostacola la sua sete di giustizia. Eccolo ad omicidio compiuto: ritto come un palo, forca in pugno, affiancato da un oscuro personaggio sullo sfondo di una casa del Nebraska. Ricorda qualcosa? Già: è l’American Gothic di Grant Wood. Che colpisce nell’immediato il pubblico a stelle e strisce, riferendosi ad un’iconografia diffusa come da noi la Gioconda; ma ingolosisce ed appaga anche chi, nei rimandi e nelle citazioni, va a scavare fino in fondo. Perché la modella usata da Wood per il quadro è sua sorella Nan: nel serial, quel posto, è occupato dal fratello di Dexter, Brian. Che benché defunto fin dalla prima serie… vabbè, ora basta! Se non vi diciamo davvero troppo!

– Francesco Sala

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