Non sappiamo se ci pagheranno su l’Ici o meno, ma potrebbero esserci alcune novità sul Padiglione Vaticano per la Biennale di Venezia del 2013. 500 mq nelle Sale d’Armi per lo Stato Pontificio?

Paolo Baratta è tornato a pieno titolo al timone della Fondazione La Biennale di Venezia e l’Auditel presieduto da Giulio Malgara è stato opportunamente multato per abuso di posizione dominante, insomma le cose si sono incasellate come si deve a quanto pare. Può così andare avanti il grande progetto di recupero degli spazi dell’Arsenale della […]

Paolo Baratta è tornato a pieno titolo al timone della Fondazione La Biennale di Venezia e l’Auditel presieduto da Giulio Malgara è stato opportunamente multato per abuso di posizione dominante, insomma le cose si sono incasellate come si deve a quanto pare. Può così andare avanti il grande progetto di recupero degli spazi dell’Arsenale della Serenissima, che solo in parte sono oggi occupati dalle attività della Biennale sia per quanto riguarda i servizi, il ristoro e gli ambienti dedicati alla mostra internazionale, sia invece per quello che concerne alcuni padiglioni nazionali. Ed è proprio in questo contesto che trapelano delle novità piuttosto eclatanti a margine della defenestrazione e poi del clamoroso recupero del presidente.
Già durante la scorsa edizione della Biennale si era parlato di uno spazio, molto strategico perché collocato giusto a ridosso delle corderie: le Sale d’Armi. In questo spazio, è il motivo per cui se ne parlò, ha trovato posto ufficialmente il Padiglione dell’Argentina che finalmente dunque sarà fisso e stabile. La Fondazione Biennale si spossessa di 500 mq per un tot di anni, e il paese acquirente ha l’onere del restauro. Ma nelle Sale d’Armi i “lotti” da 500 mq non si esauriscono con gli ambienti opzionati dall’Argentina. Gli spazi adiacenti sarebbero stati prenotati da un altro paese sempre molto vivace quando si tratta di Biennale, il Cile, e da uno staterello non più grande di un chilometro quadrato che, come l’Italia, ha capitale Roma. Domanda cattiva: la tariffa per l’acquisto sarà la stessa di Cile e Argentina, oppure verrà chiesta un’esenzione a mo’ di Ici?

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Redazione

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