Cicelyn addio. Il Museo Madre licenzia il direttore: nuove norme statutarie per la nomina, e stipendio troppo alto…

Il Museo Madre licenzia Eduardo Cicelyn. La notizia secca è questa: e coglie un po’ tutti di sorpresa, quando in pieno clima “festivo” si pensava che ormai per decisioni importanti toccasse aspettare il passaggio della famosa Befana. E invece è lo stesso (ex) direttore del museo di via Settembrini a comunicarlo in una lettere pubblicata […]

Il Museo Madre licenzia Eduardo Cicelyn. La notizia secca è questa: e coglie un po’ tutti di sorpresa, quando in pieno clima “festivo” si pensava che ormai per decisioni importanti toccasse aspettare il passaggio della famosa Befana. E invece è lo stesso (ex) direttore del museo di via Settembrini a comunicarlo in una lettere pubblicata dall’edizione napoletana di Repubblica, parlando di “atto del congedo” firmato dal presidente della fondazione.
La Fondazione Donnaregina ha deliberato il mio licenziamento. Non si è trattato di una decisione consensuale e ritengo che la decisione degli amministratori non sia giustificata. Anzi, per dirla tutta, sono convinto che la risoluzione del mio rapporto di lavoro si fondi su motivazioni ingiuste”, scrive con sintassi in verità un po’ approssimata, forse giustificata dalla concitazione del momento. E le motivazioni, secondo la lettera, sono fondamentalmente due: la necessità di applicare lo Statuto e l’insostenibilità del suo stipendio per le casse dell’Ente.
Non ci addentriamo nei tecnicismi del nuovo statuto, che comunque per quel che riguarda il direttore del museo – stando a quanto riassunse a suo tempo l’assessore Caterina Miraglia – esclude nomine “a vita”, prevedendo precise procedure di selezione. “È stata così applicata solo una tra le norme nuove dello Statuto – ribatte Cicelyn nella lettera -. Delle altre, al momento, non si sa nulla, e parliamo del cuore della riforma: ingresso di 2 nuovi membri nel Cda in rappresentanza di soggetti privati, allargamento del Comitato scientifico, formazione di un Ente sostenitori”.
Quanto al suo stipendio, l’ormai ex direttore non fa cifre, ma le fece lo scorso anno rispondendo alle affermazioni del consigliere comunale Raffaele Ambrosino: 150mila euro all’anno, più rimborsi spese “per viaggi collegati all’incarico” ed un telefono cellulare “di servizio”. Per fare cosa? “Direttore generale della Fondazione – elenca Cicelyn -, direttore del museo d’arte contemporanea Madre, responsabile di procedimenti per progetti e spesa di fondi europei (Rup) e in molti casi anche curatore e saggista. Eppure, dal 2005 ad oggi, lo stipendio è sempre stato uguale a se stesso, unico e senza benefit, parametrato al ribasso su quelli assegnati in media ai direttori delle istituzioni europee omologhe al Madre”.

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