Uno scivolo al museo. Dopo la Tate di Londra, Carsten Höller porta il suo famoso serpentone al New Museum di New York. E c’è anche una piscina…

Un tubo trasparente lungo quasi quaranta metri è il pezzo forte della retrospettiva di Carsten Höller appena inaugurata al New Museum di New York, significativamente intitolata Experience. Scivolare all’interno del mega serpentone, un modo veloce e alternativo di passare dal quarto piano del museo al secondo senza usare le scale, è effettivamente un’esperienza. Chiunque abbia […]

Un tubo trasparente lungo quasi quaranta metri è il pezzo forte della retrospettiva di Carsten Höller appena inaugurata al New Museum di New York, significativamente intitolata Experience. Scivolare all’interno del mega serpentone, un modo veloce e alternativo di passare dal quarto piano del museo al secondo senza usare le scale, è effettivamente un’esperienza. Chiunque abbia avuto l’opportunità (e il coraggio) di farlo alla Tate Modern di Londra, qualche anno fa, può testimoniare del carattere non esattamente “ludico” della discesa e di qualche livido accumulato come souvenir. Lo scivolo ha infatti delle scomode giunture metalliche all’interno e si prende velocità molto rapidamente. Volendo si possono usare elmetti e paragomiti, ma sarà comunque necessario firmare una liberatoria lunga due pagine per interagire con questa e anche con altre opere.

Tra le installazioni visitabili al New Museum, tutte incentrate sull’interazione con il visitatore, c’è anche una piscina. Si chiama Psycho Tank, ed è una camera di “privazione sensoriale” che genera una strana sensazione di “uscita al corpo” grazie a un ambiente surriscaldato e all’uso di sale di Epsom (epsomite). E naturalmente c’è anche una giostra, marchio di fabbrica inconfondibile di Höller (ne porterà una versione anche al Macro di Roma tra poco più di un mese per il progetto Enel Contemporanea).

– Valentina Tanni

www.newmuseum.org
experiencewiki-newmuseum.tumblr.com


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Valentina Tanni

Valentina Tanni

Valentina Tanni è storica dell’arte, curatrice e docente; la sua ricerca è incentrata sul rapporto tra arte e tecnologia, con particolare attenzione alle culture del web. Insegna Digital Art al Politecnico di Milano e Culture Digitali alla Naba – Nuova…

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