Tutti lì a cercare di capire cosa farà Bartolomeo Pietromarchi al Macro. Azzardiamo qualche anticipazione scottante?

Il periodo è di incertezze, è chiaro. Non certo solo a Roma, ovvio, ma in tutta Italia per quanto riguarda la cultura e le modalità di finanziarla. Però Bartolomeo Pietromarchi, direttore di un Macro lanciatissimo grazie alla spaziale architettura di cui è dotato ed alla ottima riuscita della precedente gestione Barbero, qualcosa starà pur escogitando per […]

Il periodo è di incertezze, è chiaro. Non certo solo a Roma, ovvio, ma in tutta Italia per quanto riguarda la cultura e le modalità di finanziarla. Però Bartolomeo Pietromarchi, direttore di un Macro lanciatissimo grazie alla spaziale architettura di cui è dotato ed alla ottima riuscita della precedente gestione Barbero, qualcosa starà pur escogitando per partire tra ottobre e gennaio con un programma tutto suo che dia un’impronta al museo, no? Certo che sì. Il problema è scucirgli qualche anticipazione: impossibile!
Si sta, dunque, nell’ambito delle voci e delle indiscrezioni. C’è chi dice che il neodirettore punterà molto sulle collezioni private. Non tanto per arricchire la collezione del Museo – decisamente piena di lacune – quanto per allestire negli spazi scaturiti dalla matita di Odile Decq mostre dedicati ai più grandi, vivaci e attenti collezionisti di casa nostra. Un buon proposito, ma non propriamente una novità. Novità, invece, potrebbe decisamente essere – ehi ma qui siamo proprio nel sentito dire e ve lo riportiamo come tale – quella relativa agli spazi “vecchi” del museo. Quelli inaugurati oltre dieci anni fa nell’ala che dà su Via Reggio Emilia. Insomma, quelli decisamente brutti! Ecco qui, secondo alcuni, la nuova direzione starebbe progettando di trasformare la “destinazione d’uso” delle sale: da espositiva a produttiva. Cosa vogliamo dire? Che una parte del Macro potrebbe trasformarsi, nell’ambito di un programma di residenze, in studi d’artista. Sarebbe una mezza rivoluzione, staremo a vedere se le indiscrezioni saranno confermate.
Indiscrezioni che non mancano neppure sull’organigramma del museo: sarebbe infatti tutt’altro che completo. E non perché, banalmente, Pietromarchi dovrà decidere di che tipologia di staff circondarsi. Alcune novità più o meno a latere del museo sembrerebbero infatti vedere coinvolta la figura di Gianluca Marziani che, uscito dalla porta di un ballottaggio che lo ha visto a lungo testa a testa con Pietromarchi per la direzione, potrebbe rientrare dalla finestra con quello che i soliti beneinformati definiscono “un grande progetto”…

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Redazione

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