Mentre è ancora in corso la fortunata mostra curata da Ludovico Pratesi a Pesaro, nello spazio industriale del Centro Arti Visive Pescheria (ristrutturato e restituito all’originaria forma dodecagonale), Jannis Kounellis (Atene, 1936) tesse il filo della continuità portando con sé il numero dodici nell’ultimo suggestivo allestimento ospitato dalla Capitale: Dodecafonia. Una denominazione acustica per un numero che in musica – e non – indica una rotondità ritrovata che avvicina al divino. La scala dodecafonica ricongiunge l’armonia del suono alla melodia, creando una nuova sequenza unificatrice; più in generale, il dodici è il simbolo della prova iniziatica fondamentale, che permette di passare da un piano ordinario a un piano superiore, sacro. Ed è proprio all’interno di una cornice sacra, nella chiesa sconsacrata di Sant’Andrea de Scaphis, che il maestro greco colloca i nuovi lavori, fusione dei materiali dell’archeologia industriale e di quella classica. Un uso quasi magico degli abituali elementi di riferimento: il legno, il carbone, la juta, il metallo, un gesso di un candore sorprendente, collocati nello spazio con una solennità che raggiunge l’acme nella pesante scala appoggiata all’abside, suggerendo un’ascensione tutt’altro che eterea e levitante.
Ofelia Sisca
Roma // fino al 30 novembre 2016
Jannis Kounellis – Dodecafonia
GAVIN BROWN’S ENTERPRISE
Via dei Vascellari 69
339 7202004
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www.santandreadescaphis.com
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