Henrik Olai Kaarstein (Oslo, 1989) sta collezionando un gran numero di presenze nella scena dell’arte contemporanea. Coinvolgente e deciso nel dar vita al colore su supporti normalmente appartenenti alla quotidianità e che, sottratti dal venire a contatto con la pelle, coinvolgono la sfera emozionale, la cui connessione viene istantaneamente attivata attraverso la vista. Proiezioni casuali di una pittura rarefatta, astrazioni soffici assorbite dai tessuti. Riconvertendo il ruolo dei materiali, viene riscritta la loro stessa funzione ultima. Dapprima il corpo umano, fisicamente inteso, era il destinatario finale; lo spazio bianco viene successivamente trasformato e inondato dal colore che a sua volta investe lo sguardo, inglobandolo in una percezione ampliata e totalmente restia a una qualsiasi razionalizzazione. È possibile riscontrare delle immagini, ma rappresentano la realtà di chi e la rappresentazione di cosa?
Arianna Apicella
Napoli // fino al 31 gennaio 2014
Henrik Olai Kaarstein – Mothers
T293
Via Tribunali 293
081 295882
[email protected]
www.t293.it
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