Entrando in galleria, la grande scultura di Gabriel Hartley (Londra, 1981) colpisce con la precisione di una freccia scoccata sul bersaglio, parola la cui traduzione inglese suona esattamente come il titolo dell’opera: Clout. Titoli precisi per ripercorrere all’indietro la suggestione astrattiva che ha attraversato la mente dell’artista, a partire da elementi concreti della vita quotidiana: il buio (Murk) di una notte insonne, le tonsille (Tonsil) di un fratellino malato, filetti d’acciuga (Rollmop) mangiati di fretta, un cigolio (Creak) in una casa abbandonata: opere che rivisitano anche dal punto di vista tecnico la tradizione, lasciando che la polvere si depositi sui moniti materici di un Burri o che i tagli di un Fontana diventino nient’altro che un’illusione dipinta con spray e olio.

Nelle altre sale della galleria, Roman Liška (Amburgo, 1980; vive a Londra) crea un ambiente in cui le suggestioni sul concetto di reciprocità si fondono con un’estetica della corrosione e con l’iperrealismo di un video che restituisce una visione spersonalizzata della mostra, in un pot-pourri di stimoli, di cui il visitatore può stentare a cogliere il senso.
Giulio Dalvit
Milano // fino all’11 maggio 2013
Gabriel Hartley – Splays
Roman Liška – Gemini
BRAND NEW GALLERY
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