L’Italia ritorni a essere “il Paese della pittura”. Questo l’invito che Beatrice Buscaroli premette alla mostra di Paolo Quaresima (Merano, 1962). Un’Italia uscita di scena, nonostante il contributo offerto alla storia della pittura. Il destino di quest’ultima, considerata troppo borghese e tradizionale, sembra essere confinato a un ruolo di forte contrapposizione con il carattere sociale, comunemente condiviso, della videoarte. Perché ricercare sempre la provocazione, la trasgressione, significa render conto di un unico aspetto di fronte a una realtà, secondo Quaresima, molto più complessa.

Sono immagini ad alta definizione, le sue, in cui a essere messo a fuoco è soprattutto il dettaglio. Un silenzio naturale nasce da quel rapporto di continuità tra pittura e realtà. La tecnica conserva un’importanza assoluta. Rispetto alle opere esposte a Palazzo Guidobono di Tortona, sparisce la figura e l’umano resta attraverso le tracce lasciate sulle cose. Non è facile indagare la banalità del quotidiano avendo come fine la poesia. Queste “scatole sceniche” diventano dei piccoli teatrini di oggetti per sognare la vita di chi li ha usati.
Antonella Palladino
Bologna // fino al 28 febbraio 2013
Paolo Quaresima – Indizi giornalieri
a cura di Beatrice Buscaroli
GALLERIA FORNI
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