Michele Zaza, in mostra a Milano, crea nuovi ambienti, spazi di pensiero in cui la fisicità degli elementi si abbina al trasporto della suggestione. Alla Galleria Bianconi, fino all’8 settembre.
Michele Zaza - Lo spazio del respiro - 2012 - courtesy Galleria Bianconi, Milano
Al confine tra fotografia, performance e scultura: un percorso di sperimentazione, quello di Michele Zaza (Molfetta, 1948; vive a Molfetta, Roma e Berlino), che gli ha permesso di non cristallizzarsi in parametri di categoria, ma di attraversare luoghi fisici e mentali con libera facoltà di linguaggio. Nella sua personale milanese, l’artista ridefinisce gli ambienti della galleria, creando un dialogo tra materiale e immateriale che si sviluppa attraverso la percezione del corpo, del colore, del movimento e della sospensione. L’umanità più stretta, quella delle radici, rappresentata da elementi semplici ma non banali (volti, mani, pezzi di mollica, il ritmo di un cuore pulsante, il confronto uomo/donna) sfiora la spiritualità delle cromie (oro, blu, bianco), dando vita a un’atmosfera dai tratti esistenziali, sospesa al di sotto di una nuova volta celeste fatta di stelle di pane.
Serena Vanzaghi
Milano // fino all’8 settembre 2012 Michele Zaza – Lo spazio del respiro a cura di Claudia Löffelholz GALLERIA BIANCONI Via Lecco 20 02 91767926 [email protected] www.galleriabianconi.com
Michele Zaza – Lo spazio del respiro – 2012 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Risoluzione e mimesi – 1975 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Stile della dissoluzione – 1975 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Lo spazio del respiro – 2012 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Lo spazio del respiro – 2012 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Lo spazio del respiro – 2012 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Michele Zaza – Lo spazio del respiro – 2012 – courtesy Galleria Bianconi, Milano
Al confine tra fotografia, performance e scultura: un percorso di sperimentazione, quello di Michele Zaza (Molfetta, 1948; vive a Molfetta, Roma e Berlino), che gli ha permesso di non cristallizzarsi in parametri di categoria, ma di attraversare luoghi fisici e mentali con libera facoltà di linguaggio. Nella sua personale milanese, l’artista ridefinisce gli ambienti della galleria, creando un dialogo tra materiale e immateriale che si sviluppa attraverso la percezione del corpo, del colore, del movimento e della sospensione. L’umanità più stretta, quella delle radici, rappresentata da elementi semplici ma non banali (volti, mani, pezzi di mollica, il ritmo di un cuore pulsante, il confronto uomo/donna) sfiora la spiritualità delle cromie (oro, blu, bianco), dando vita a un’atmosfera dai tratti esistenziali, sospesa al di sotto di una nuova volta celeste fatta di stelle di pane. Serena Vanzaghi Milano // fino all’8 settembre 2012 Michele Zaza – Lo spazio del respiro a cura di Claudia Löffelholz GALLERIA BIANCONI Via Lecco 20 02 91767926 [email protected] www.galleriabianconi.com