Si può fare ancora pittura concettuale in Italia? A giudicare dagli scenari, mica tanto. Si sta tra i paladini di una figurazione anacronistica e coloro ai quali tela e pennelli fanno venir l’orticaria. Dieci anni fa ci volle Szeemann per portare in Biennale le 192 bandiere di Marco Neri (Forlì, 1968). Oggi, mentre a Venezia c’è un’altra elvetica, Neri dedica una quarantina di lavori ai padiglioni nazionali dei Giardini, dipinti e collage in nastro adesivo telato.
Quasi a riprendere il discorso, l’artista torna sul tema dell’identità incarnato dalla Biennale. Nel 2001 la Platea dell’Umanità discuteva di globalizzazione, nel 2011 le rivolte in Africa e Medio Oriente ripropongono l’unità nazionale. I Padiglioni sono elementi simbolici del paesaggio; Neri li sottomette alla pratica pittorica, resa simbolica a sua volta da storia e tradizione, innescando oscillazioni di senso della forma, resa permeabile e instabile.
Alfredo Sigolo
Milano // fino al 18 settembre 2011
Marco Neri – Giardini
www.galleriapack.com
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