Il concettualismo simbolista declinato dall’assenza della forma. L’astrazione di colori shock e fluo valorizzati da un effetto luce-al-neon che si staglia, prepotente e vivido, su acrilici evocativi. Tracce di stati emozionali indefiniti, forieri dell’energia dirompente della musica hard rock e della vita notturna. È la Positive Pollution di Yorgos Stamkopoulos (Katerini, 1983) che, partendo da Rothko, si protende verso la ricerca della totale libertà espressiva, sganciandosi dalla realtà per protendersi nella costellazione astratta dell’immaginario. In un’incessante esplorazione dell’ignoto, dell’illimitato, del caos intrinseco di una poetica resa attraverso l’estetica del graffiti-writing. Una pioggia di “inquinamento positivo” di un artista-writer che crea sotto l’effetto del rock.
Cecilia Pavone
Bologna // fino al 30 settembre 2011
Yorgos Stamkopoulos – Positive Pollution
fabiotiboni.it