Avery l’utopista

Fino al 28 maggio, Roma squaderna un’altra gran bella mostra allestita in galleria. Stavolta siamo da S.A.L.E.S., dove lo scozzese Charles Avery prosegue il suo racconto dalle immaginarie lande di Onomatopoeia.

Terza personale negli spazi chiari di S.A.L.E.S., New Drawings of Onomatopoeia dello scozzese Charles Avery (Oban, 1973; vive a Londra) è, seppur in un’altra accezione del termine, altrettanto chiara. Sono cartoline, o meglio reperti, o meglio ancora un reportage in forma di disegni e sculture dall’immaginaria e immaginata capitale dell’isola di Onomatopoeia. Chiari i luoghi, chiaro il racconto, chiare le opere, chiaro l’allestimento. E manco l’ombra di Utopia all’orizzonte, il che è un miracolo.

L’unico neo, anzi un invito: perché non proporre a qualche istituzione terrena la realizzazione in scala 1:1 delle acuminate maquette? Sarebbe un ottimo esempio di monumento contemporaneo, con uno sguardo – va da sé – rivolto a un altro tempo e a un altro spazio.

Marco Enrico Giacomelli

Roma // fino al 28 maggio 2011
Charles Avery – New Drawings of Onomatopoeia
www.galleriasales.it

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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