Quayola in mostra a Modena. Tra storia dell’arte e nuove tecnologie
Aprirà a Palazzo Santa Margherita il 18 settembre la mostra personale di Quayola, artista romano di fama internazionale. Un progetto che conferma l'interesse della Fondazione Modena Arti Visive per l'intreccio tra arte e tecnologia. Ecco qualche anticipazione.
La Fondazione Modena Arti Visive continua a dimostrare un forte interesse per la sperimentazione artistica che si confronta con il mondo della tecnologia. Dopo le mostre di Jon Rafman e Ryoichi Kurokawa, inaugurate nel settembre 2018, e quella di Geumhyung Jeong, in corso fino al 20 settembre 2020, l’istituzione modenese ha infatti annunciato per il prossimo autunno una personale di Quayola (1982) prodotta in collaborazione con la galleria Marignana Arte di Venezia. L’artista, che attualmente lavora tra Roma e Londra, sarà protagonista di un progetto espositivo ampio, curato da Daniele De Luigi, che comprende opere storiche e alcuni pezzi inediti. Ultima perfezione – questo il titolo della personale – si terrà nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita dal 18 settembre 2020 al 10 gennaio 2021 ed è il risultato della partecipazione della Fondazione all’edizione 2019 del Premio Level 0 di ArtVerona, che ha coinvolto tredici dei principali musei e istituzioni d’arte contemporanea italiani.
TRADIZIONE E NUOVE TECNOLOGIE
Come recita il titolo, la mostra è incentrata sull’idea di perfezione, così come è stata interpretata nel corso della storia dell’arte occidentale. Le opere di Quayola usano infatti come spunto di partenza capolavori classici, moderni e barocchi per poi indagarne i canoni di bellezza e armonia e ripensarne l’estetica con l’aiuto del software. A partire da Pluto and Proserpina: una sequenza di sculture ispirate al Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini realizzate tramite l’utilizzo di un braccio robotico. Le statue scolpite dalla macchina, a cui l’artista ha assegnato il compito di esplorare diverse strade per arrivare la figura finale – che tuttavia non viene mai raggiunta – evocano il non-finito michelangiolesco, fondendolo però con un’estetica inconfondibilmente digitale, fatta di forme poligonali e pixel.
LA PERFEZIONE DIVENTA CODICE
Si ispirano invece alla pittura di Pieter Paul Rubens sia alcune stampe della serie Iconographies, incentrata sull’analisi di dipinti rinascimentali e barocchi, che il dittico video Strata #4. In quest’ultimo la reinterpretazione dell’immagine di partenza portata avanti dal software finisce per produrre suggestive composizioni astratte: l’analisi computazionale destruttura le immagini scomponendole nelle loro parti primarie, rendendo maggiormente evidenti le regole compositive e i ritmi interni alle opere. In Adoration of Botticelli, dieci stampe dedicate all’Adorazione dei Magi del maestro fiorentino, Quayola si concentra invece sul rapporto tra testo e immagine: dentro la cornice di sinistra si possono leggere le parole dedicate da Giorgio Vasari alla perfezione della pittura di Botticelli, mentre nelle cornici a destra il celebre capolavoro viene tradotto in puro codice informatico. Nell’ultima sala, infine, saranno presentate dieci incisioni inedite, sempre parte della serie Iconographies e incentrate sulla celebre iconografia di Giuditta e Oloferne.
– Valentina Tanni
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