Non si ferma il valzer degli stilisti. Dario Vitale lascia la direzione creativa di Versace

Dopo neanche un anno dalla nomina, Dario Vitale non è più il direttore creativo di Versace. Adesso il futuro della maison della Medusa è tutto da riscrivere

Cosa sta succedendo esattamente alla moda non è dato saperlo. Dopo solo una collezione, Versace ha annunciato che Dario Vitale non sarà più Chief Creative Officer, ovvero non disegnerà più le collezioni del marchio. Fino a oggi, aveva presentato la stagione primavera estate 2026 durante la Milano Fashion Week Donna, dando il via a un nuovo, entusiasmante capitolo per la maison della Medusa. Finito in fretta e furia.

Dario Vitale non è più direttore creativo di Versace

Desideriamo ringraziare sinceramente Dario per il suo straordinario contributo allo sviluppo della strategia creativa del brand durante questo periodo di transizione, e gli auguriamo il meglio per i suoi futuri progetti”, ha dichiarato Versace nel comunicato stampa. Una notizia che arriva a poche ore dal completamento dell’acquisizione dell’azienda da parte del Gruppo Prada, per 1,25 miliardi di dollari.

Chi è Dario Vitale

Un peccato visto il talento di Dario Vitale, che aveva attinto dall’immaginario Anni ’80 di Versace e dagli esordi dello stesso Gianni per riportare il marchio ai fasti del secolo scorso. Originario della Costiera Amalfitana ma milanese d’adozione perché ha studiato nel capoluogo lombardo e vive e lavora tutt’oggi lì, Vitale è un talento della moda contemporanea che, insieme a Miuccia Prada, ha rinfrescato l’aspetto di Miu Miu, attualizzando e rendendo “virale” il marchio. Con la sua nomina, dopo quasi trent’anni di Versace guidato da Donatella, che ha sostituito il fratello Gianni dopo la sua morte prematura, e un lungo periodo a fianco dello stesso curando le campagne pubblicitarie del marchio, si era chiuso un importante capitolo.

Il futuro di Versace senza Vitale

Adesso Versace dichiara che il prossimo direttore creativo sarà annunciato “a tempo debito”, mentre il team creativo opererà sotto la guida del CEO Emmanuel Gintzburger. Questa scelta frettolosa, però, è forse anche sintomo di un sistema disorientato che non conosce più il valore del tempo e dell’attesa. Il futuro è, ancora una volta, tutto da scrivere.

Giulio Solfrizzi

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Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

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