Il meglio della Milano Fashion Week. Col fotografo Mark de Paola nei backstage della moda

59 sfilate, 77 presentazioni e 29 eventi hanno animato la settimana della moda milanese. E noi siamo entrati nei backstage. Qui le foto esclusive di Antonio Marras, Calcaterra e Tokyo James

La settimana della moda milanese autunno – inverno 2023/24, tenutasi dal 21 al 27 febbraio, si è conclusa tra piacevoli scoperte, tentativi fallimentari e conferme. Per la prossima stagione, pare che i direttori creativi siano tutti concordi nel volere rafforzare la figura femminile attraverso una sensualità modaiola, non necessariamente dovuta a trasparenze o corpi nudi, chi aggrappandosi agli anni Duemila e chi prediligendo la classicità all’italiana, o un minimalismo non più tale. Alla conclusione della MFW, si mettono in ordine le idee e si ragiona sulle collezioni che necessitano di essere raccontate. Facendosi aiutare anche dal punto di vista altrui, come le immagini del fotografo Mark de Paola, a cui i marchi sotto indicati hanno aperto le porte dei loro backstage.

Antonio Marras. Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing: Alessia Caliendo. Ph: De Paola pictures

Antonio Marras.
Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing: Alessia Caliendo. Ph: De Paola pictures

ANTONIO MARRAS

Una foresta costruita ad hoc, chiusa da quattro pareti e decine di specchi, ha accolto le collezioni autunno – inverno donna e uomo 2023/24 di Antonio Marras, barricato nella sua piccola oasi milanese ovvero, il concept store in Via Cola di Rienzo 8. Non solo abiti e modelle, ma anche performer che si imbattono nell’impavida donna firmata Marras. Una collezione, quella vista in passerella, dedicata alla scrittrice Grazia Deledda, sarda come il fashion designer. E tutto d’un tratto tradizione e innovazione si sono incontrate: gonne ad effetto crinoline, completi destrutturati, veli neri e abiti tra il romantico e il decadente fungono da corazza per chi si addentra in un luogo sconosciuto, animato da versi animaleschi. Ad arricchire gli abiti ci sono pattern di tutti i tipi, colorazioni forti come il rosso, raffigurazioni divertenti, punti luce e accostamenti armonici quanto azzardati. Elementi, questi, funzionali all’esito del processo creativo di Antonio Marras, contemporaneo nel suo essere anacronistico, che ha dato una nuova ed ulteriore accezione al suo omonimo marchio. Perché “la moda è un vocabolario, un modo per comunicare con gli altri”. E lui sentiva la necessità di “alternare e modulare in maniera differente”.

CALCATERRA

Una location asettica ha accolto la collezione donna autunno – inverno 2023/24 di Calcaterra. Il brand emergente, fondato dallo stilista Daniele Calcaterra, propone per la prossima stagione un minimalismo non propriamente tale, che riprende la classicità all’italiana e celebra il Made in Italy. Prediligendo una visione aristocratica, ma dai riflessi punk. Le forme si slanciano e si allungano, calibrando attentamente stili e contrasti. La scelta di pattern e materiali si contrappone in pesi e superfici differenti: panni di lana, crepe in cotone e seta, grain de poudre e gabardine, jacquard astratto-geometrici e un grafico animalier sofisticato su twill recycled. La palette cromatica è vibrante e mutevole, i toni sono audaci e distonici tra loro, come fanghi, muffati e rossi materici. Il risultato è un’onda che sembra voler trasportare, da una parte all’altra, pensieri e immagini in grado di tracciare nuovi codici e definire nuovi contorni, per uno stile che cambia senza mai tradire sé stesso.

Tokyo James Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing: Alessia Caliendo. Ph: De Paola pictures

Tokyo James
Responsabile Progetto Moda, produzione e photo editing: Alessia Caliendo. Ph: De Paola pictures

TOKYO JAMES

Una differente tipologia di lusso”. Così si autodefinisce il brand Tokyo James, fondato dall’omonimo stilista emergente. Effettivamente la differenza di cui loro parlano sta tutta nell’incompiutezza della collezione autunno – inverno 2023/24. Che sembra voler rappresentare sia una giovane e contemporanea borghesia sia una classe operaia snaturata, entrambe causa di un guardaroba disorganico. Partendo da completi giacca pantalone e cappotti avvolgenti, per poi passare a capi in denim e gilet grezzi. I dettagli e le interessanti astrazioni, come le applicazioni metalliche o le maxi rifiniture di polsini e tasche, arricchiscono gli abiti, evidenziando la volontà di sperimentare quanto il timore di sbagliare. Riflesso in alcuni tratti distintivi, che rendono personali gli abiti. L’approccio emerso dall’ultima sfilata è decisamente molto fresco e poco classico, ma bisognoso di svilupparsi e trovare la propria strada. Per questo ci sarà tempo e modo, perché la settimana della moda è anche un ginnasio dove i tentativi sono apprezzati quanto i successi e i fallimenti. E il fashion designer in questione è consapevole di star crescendo stagione dopo stagione, imparando dal proprio passato.

Giulio Solfrizzi

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Giulio Solfrizzi

Giulio Solfrizzi

Barese trapiantato a Milano, da sempre ammaliato dall’arte del vestire e del sapersi vestire. Successivamente appassionato di arte a tutto tondo, perseguendo il motto “l’arte per l’arte”. Studente, giornalista di moda e costume, ma anche esperto di comunicazione in crescita.

Scopri di più