Vienna Design Week 2017. Passione e social design

Due format caratterizzano la design week viennese fin dai suoi esordi: Passionwege e Stadtarbeit, che ogni anno presentano nuove creazioni in collaborazione con prestigiose manifatture viennesi e altrettanti progetti realizzati per la città. Ecco le novità di questa edizione.

Vienna Design Week 2017. Passionswege. ECOL it Kollektiv. Photo Fischka Maria Noisternig
Vienna Design Week 2017. Passionswege. ECOL it Kollektiv. Photo Fischka Maria Noisternig

Il format Passionwege accompagna la design week dal suo esordio e rappresenta un’importante occasione di collaborazione tra designer austriaci e internazionali con alcune storiche manifatture viennesi. La direttrice del festival, Lilli Hollein, ci ha accompagnato alla scoperta di vasi sottili e trasparenti come l’acqua del designer olandese Jólan van der Wiel, in collaborazione con la storica maison di cristallerie J. & L. Lobmeyr, per poi farci addentrare nelle officine piene di oggetti e macchinari dove i designer hanno stretto un forte legame con gli artigiani locali, come nel caso della designer Katharina Eisenköck e dell’artigiano Thomas Petz, Petz Hornmanufaktur, che gestisce la manifattura dei nonni specializzata nella produzione di una varietà di oggetti e gioielli in corno. Ancora, il designer tedesco Matthias Lehner ha disegnato alcuni elementi in rame in collaborazione con l’azienda Hegenbart, esperta nella forgiatura di questo materiale.

Vienna Design Week 2017. Passionswege. Katharina Eisenkoeck ATUK con Petz Hornmanufaktur. Photo Katharina Eisenkoeck
Vienna Design Week 2017. Passionswege. Katharina Eisenkoeck ATUK con Petz Hornmanufaktur. Photo Katharina Eisenkoeck

STADTARBEIT

Altro fiore all’occhiello della rassegna è Stadtarbeit, che offre a creativi la possibilità di partecipare a un progetto di social design. Solo cinque progetti, sui ben 58 pervenuti, sono stati selezionati dalla giuria per la loro visione rispetto alle tematiche sociali, la capacità di testare nuove idee e sfidare i ruoli tradizionali del design nella società.
Il curioso progetto Admirabel – quanto costa, del collettivo multidisciplinare Admirabel, è una performance legata all’universo delle scommesse che offre nuove prospettive sul gioco d’azzardo, invitando le persone a negoziare le loro poste individualmente e a valutare cosa può essere offerto e ricevuto in cambio. Admirabel esplora anche nuovi possibili utilizzi di spazi commerciali vuoti a Vienna.
Il collettivo di architetti italiani ECOL ridefinisce lo spazio pubblico con un disegno su larga scala per indagare e innescare nuove dinamiche sociali nell’area prescelta. Il progetto cerca di coinvolgere la comunità locale e gli abitanti del quartiere ogni giorno durante il periodo del festival, per poi concludere la realizzazione del disegno urbano con una festa.
Nel contesto della crisi dei rifugiati, il collettivo internazionale Guerilla Architects ha collaborato con i migranti, la Caritas, future.lab e Architecture for Refugees al fine di sviluppare alternative sperimentali alle architetture per i rifugiati. In un workshop interattivo, il progetto ReTracing Home esamina il significato del termine casa e studia la possibilità di trasferire le competenze e gli aspetti socioculturali dei rifugiati nell’architettura e pianificare così tipologie alternative di abitazioni.

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Giorgia Losio

Vienna // fino all’8 ottobre 2017
Vienna Design Week
Festivalzentrale Nord
Blaues Haus
Europaplatz 1
Festivalzentrale Süd
Z-Sparkasse
Sparkassaplatz 4
www.viennadesignweek.at

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Giorgia Losio
Giorgia Losio, nata a Milano, è storica dell’arte e appassionata di design. Ha studiato storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Milano e si è specializzata in storia e critica dell’arte contemporanea all’Université Sorbonne Paris-IV e in museologia e museografia all’École du Louvre. Ha collaborato alla realizzazione di progetti espositivi con istituzioni internazionali quali MACBA, Cittadellarte-Fondazione Pistoletto Biella, MAMAC Nizza, Pinacothèque de Paris, Palais de Tokyo Parigi, Le Fresnoy-Studio national des arts contemporains Tourcoing. Ha pubblicato articoli su Artribune, Exibart, Tema Celeste e Corriere della Sera.