Storia del Pirellone. Una mostra per celebrare 60 anni del mitico edificio di Gio Ponti

Per celebrare i 60 anni dall'inaugurazione di questo importante edificio nella primavera del 2021 sarà inaugurata la mostra “Storie del Grattacielo”.

Un’opera visionaria, il simbolo di Milano del boom economico, concepita dalla forza creativa e innovativa di Gio Ponti. Il 4 aprile 1960 veniva inaugurato a Milano il Grattacielo Pirelli. Voluto da Alberto e Piero Pirelli, per questo importante edificio è arrivato il momento di celebrare i sessant’anni. Progettato nel 1950 da Ponti con Giuseppe Valtolina, Pier Luigi Nervi, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Rinardi e Egidio Dell’Orto, fu costruito tra il 1956 e il 1960. Alto poco più di 127 metri, con 31 piani, era stato costruito per ospitare gli uffici della Pirelli. Così fu fino al 1978, quando il grattacielo fu acquistato per 43 miliardi di lire dalla Regione per farne la sua sede (ristrutturato dal celebre architetto Bob Noorda). Per rispettare la tradizione che voleva che nessun edificio fosse più alto della Madonnina, il simbolo collocato sul Duomo a 109 metri, in cima al Pirellone (127,10 metri) venne posta una copia ridotta della stessa Madonnina.

Il grattacielo Pirelli in costruzione alla fine degli anni 1950

Il grattacielo Pirelli in costruzione alla fine degli anni 1950

LA STORIA DEL PIRELLONE

Dal 2011, con il trasferimento degli uffici della Giunta regionale a Palazzo Lombardia in zona Garibaldi, il Pirellone è la sede del Consiglio regionale. Il Pirellone oggi è il tredicesimo edificio più alto d’Italia. È stato il più alto dalla realizzazione al 1995, quando fu superato dalla Torre Telecom di Napoli di Kenzo Tange. Al momento della sua realizzazione, il Pirelli era il più alto edificio in calcestruzzo armato d’Europa e il terzo del mondo. Per celebrare i 60 anni dall’inaugurazione di questo importante edificio nella primavera del 2021 sarà inaugurata la mostra “Storie del Grattacielo. I 60 anni del Pirellone tra cultura industriale e attività istituzionali di Regione Lombardia”, promossa da Regione Lombardia e dalla Fondazione Pirelli, curata dalla Fondazione Pirelli e dall’architetto Alessandro Colombo. Un evento che è stato rimandato a causa dell’emergenza sanitaria, ma che è già possibile vedere attraverso il catalogo edito da Marsilio in uscita nelle librerie oggi e il lancio della piattaforma dedicata 60grattacielopirelli.org dove poter scoprire in preview i contenuti del percorso espositivo. Un racconto in cinque “tempi” attraverso fotografie, illustrazioni, filmati di repertorio, in larga parte provenienti dall’Archivio Storico Pirelli, e testimonianze esclusive di persone che lo hanno pensato, progettato, realizzato e vissuto. “Il Grattacielo”, ha dichiarato durante la presentazione, Marco Tronchetti Provera (Fondazione Pirelli), “negli anni Sessanta diventa rapidamente il simbolo del miracolo economico, in un’Italia che ha voglia di ripartire e libera energie straordinarie, tanto da diventare in pochi anni una delle grandi potenze mondiali industriali. Sono le energie del mondo delle imprese, insieme a quelle della politica e dei sindacati, in un grande progetto unitario di sviluppo, di migliore qualità della vita. Proprio il Grattacielo Pirelli ne è significativa conferma: la volontà di ripresa di una grande impresa fortemente radicata a Milano e, contemporaneamente, internazionale“. Nella mostra spazio anche alle parole di Gio Ponti che in un’intervista sull’house organ Pirelli “Fatti e Notizie” del 1955, riassume i comfort di cui devono beneficiare i lavoratori dell’edificio.

Il grattacielo Pirelli in costruzione alla fine degli anni 1950

Il grattacielo Pirelli in costruzione alla fine degli anni 1950

MILANO VISTA DAL GRATTACIELO

Gli interni devono essere curati con criteri modernissimi, a ciascun impiegato è riservato uno spazio minimo di almeno cinque metri quadrati e gli uffici devono essere provvisti di nuovo mobilio, condizionamento dell’aria, illuminazione indiretta, isolamento acustico. Nel Grattacielo le varie funzioni Pirelli occupano i piani alti dell’edificio: acquisti, servizio del personale, contabilità e amministrazione, ufficio studi, le direzioni generali dei rami cavi e gomma, le consociate. Al venticinquesimo piano ha invece sede la Direzione Propaganda che, insieme ai più grandi grafici e designer dell’epoca, tra cui Lora Lamm, Riccardo Manzi, Alessandro Mendini, Bruno Munari, Bob Noorda, Pino Tovaglia, Massimo Vignelli, contribuisce alla realizzazione di campagne pubblicitarie diventate presto iconiche diventate famose con la Rivista Pirelli, un’invenzione editoriale nata nel 1948, con a capo Arrigo Castellani. La rivista guarda Milano, l’Italia e il mondo dall’alto del Grattacielo, con i contributi di grandi illustratori e maestri della fotografia, e autori internazionali come Dino Buzzati, Italo Calvino, Umberto Eco e Salvatore Quasimodo.

Carlo d’Elia

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Carlo d'Elia

Carlo d'Elia

Giornalista freelance, pugliese di nascita e di carattere, ho trasformato la mia passione nel lavoro dei sogni. Ho collaborato per anni con Il Giorno, ora sono al Corriere della sera. Ho partecipato a diversi concorsi con due documentari che ho…

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