Sognando California. Un tour architettonico a Palm Springs

Cinque tappe nella “mecca del Modernismo”, sede ogni anno della Modernism Week, l’evento che consente a locali e visitatori di accedere ad alcune delle più iconiche architetture della città.

Ogni star ha il suo buen retiro, un luogo dove rifugiarsi nel privato, nascondersi dai fan e fuggire dai fastidi della celebrità. Per le star dell’età dell’oro di Hollywood quel luogo era Palm Springs, nel mezzo del deserto della Coachella Valley. Sviluppata come località termale alla fine dell’Ottocento, fu con la diffusione dell’automobile che la zona divenne una popolare destinazione per godere del clima secco e dei paesaggi desertici. A poco più di un’ora di macchina da Los Angeles, Palm Springs era un set naturale perfetto e, già dai primi decenni del Novecento, ospitò le troupe di numerosi film muti e western, conquistandosi il nomignolo di “parco giochi delle star”. La cittadina si abituò presto alla presenza delle celebrità che qui, sentendosi libere e al riparo da sguardi indiscreti, si rifugiavano spesso in cerca di tranquillità. In quegli anni la cittadina ospitò Rodolfo Valentino, Dean Martin, Frank Sinatra, Liberace e tanti altri. Attori, registi, musicisti, industriali e imprenditori cominciarono a costruire a Palm Springs lussuose case di vacanza pensate per il riposo, lo svago e le feste. Le scelte architettoniche non potevano che essere in linea con il momento storico, riflettendo quel gusto per il nuovo che già stava trasformando l’Europa. Ingaggiando gli architetti più di tendenza del momento, star e vip contribuirono a fare di Palm Springs una mecca del Modernismo.
Oggi l’età dell’oro è finita, ma Palm Springs conserva ancora il fascino di quegli anni, la cui fastosa memoria è custodita nell’elegante ed essenziale stile architettonico che caratterizza la città. Ricorda quei fasti la Modernism Week, che ogni anno dal 2006 offre a locali e visitatori l’occasione di entrare negli edifici più iconici della città, aprendo anche residenze private di solito non accessibili. L’edizione 2019 si è appena conclusa con una grande partecipazione di pubblico e un programma ricco di eventi. In attesa che queste perle moderniste riaprano le porte il prossimo febbraio, in città ci sono tante agenzie che offrono tour guidati tra le architetture più belle. Per chi volesse far da sé, basta una ricerca online per programmare un percorso tra gli edifici non residenziali. Meno facile trovare le case delle celebrità, alcune delle quali sono in comunità chiuse e non accessibili. Per darvi una mano, abbiamo messo insieme un piccolo percorso tra le case più interessanti e dalle storie più affascinanti, limitandoci a quelle a cui è possibili avvicinarsi per vederne gli esterni.

THE KAUFMANN HOUSE

Richard Neutra, The Kaufmann House, Palm Springs. Photo Maurita Cardone, febbraio 2018

Richard Neutra, The Kaufmann House, Palm Springs. Photo Maurita Cardone, febbraio 2018

La più famosa delle case moderniste di Palm Springs è senza dubbio la Kaufmann House, progettata nel 1946 da Richard Neutra per l’imprenditore di cui porta il nome (lo stesso che commissionò la Casa sulla Cascata a Frank Lloyd Wright). Nei primi Anni Settanta la comprò Barry Manilow, che negli anni successivi apportò diverse modifiche. Negli Anni Novanta la casa è stata restaurata, tentando di riportarla il più possibile all’aspetto originale. Composta da cinque camere da letto, sei bagni, una piscina, un campo da tennis e una dependance, la residenza a due piani è uno squisito esempio di Modernismo con il suo tetto piano e l’estrema fluidità tra spazi esterni e interni.

The Kaufmann House
470 Vista Chino

DINAH SHORE ESTATE

Donald Wexler, Dinah Shore House, Palm Springs. Photo Jake Holt

Donald Wexler, Dinah Shore House, Palm Springs. Photo Jake Holt

Progettata nel 1964 dall’architetto Donald Wexler per la cantante e attrice Dinah Shore, questa casa è oggi di proprietà di Leonardo DiCaprio. Tuttavia l’attore premio Oscar non si vede spesso da queste parti, ma affitta la casa a danarosi visitatori per 4.500 dollari a notte. Dall’esterno questo edificio non rivela molto del lusso che racchiude dietro le sue mura: la scelta di Wexler di utilizzare materiali naturali come pietra e legno radica fortemente l’architettura nel deserto, integrandone la struttura lineare e leggera nel paesaggio. Superata una passerella in travi d’acciaio, la casa si apre a tentacolari interni pieni di luce e incorniciati dalle vicine montagne di San Jacinto, che appaiono attraverso le pareti vetrate. Tra le varie stanze, un soggiorno con cocktail bar, una sala da pranzo, una cucina con bar per la colazione e una sala multimediale.

Dinah Shore Estate
432 Hermosa Place

TWIN PALMS

E. Stewart Williams, Frank Sinatra House, Palm Springs. Photo Jake Holt _3

E. Stewart Williams, Frank Sinatra House, Palm Springs. Photo Jake Holt _3

Una delle prime celebrità a mettere base a Palm Springs fu Frank Sinatra, che nel 1947 affidò all’architetto E. Stewart Williams l’incarico di costruirgli una grande e sontuosa proprietà in stile georgiano come rifugio dalla mondanità di Hollywood. La casa doveva essere pronta entro il successivo Natale, perché Sinatra aveva intenzione di passarci le festività. Williams, che fu uno dei più noti tra gli architetti del cosiddetto Modernismo del deserto, riuscì a convincere la star a optare per uno stile più in linea con le caratteristiche climatiche del luogo. Completata in tempo per un opulento veglione di capodanno, negli anni successivi Twin Palms ospitò numerose feste e celebrità, molte delle quali cominciarono a costruire altre proprietà nella zona che divenne poi nota come Movie Colony.

Twin Palms
1145 E. Via Colusa

HOUSE OF TOMORROW

Dan Palmer & William Krisel, House of Tomorrow, Palm Springs. Photo Maurita Cardone, febbraio 2018

Dan Palmer & William Krisel, House of Tomorrow, Palm Springs. Photo Maurita Cardone, febbraio 2018

Un esperimento di vita moderna: così nel 1960 gli architetti Dan Palmer e William Krisel concepirono l’originale House of Tomorrow, costruita dall’imprenditore Robert Alexander per la sua famiglia. Nel settembre 1966 la casa fu affittata per un anno a Elvis Presley, che qui passò la luna di miele con Priscilla, nel maggio ‘67: esattamente nove mesi dopo nacque la figlia della coppia, Lisa Marie. La casa si sviluppa su tre piani organizzati su quattro cerchi concentrici, con stanze vetrate, muri di pietra e pareti curve. Immersa nel verde e affacciata su uno spiazzo rialzato, la casa ha un tetto inclinato che la fa sembrare un’astronave, un aspetto che oggi può sembrare datato ma che negli Anni Sessanta era assolutamente innovativo. House of Tomorrow è attualmente sul mercato per 5.9 milioni di dollari.

House of Tomorrow
1350 Via Ladera Circle

EDRIS HOUSE

Stewart Williams, Edris House, Palm Springs. Photo Jake Holt

Stewart Williams, Edris House, Palm Springs. Photo Jake Holt

Realizzata per l’amico imprenditore William Edris dallo stesso Stewart Williams che qualche anno prima aveva progettato Twin Palms per Frank Sinatra, questo incredibile esempio di architettura modernista americana è rimasto inalterato rispetto al design originale del 1953. Anche qui troviamo materiali locali e naturali che rendono l’edificio perfettamente armonico con il paesaggio del deserto e che testimoniano la filosofia dell’architetto che riteneva che gli edifici dovessero emergere dalla terra più che poggiare su di essa. Non ci sono celebrità nella storia di questa casa, ma solo un’architettura dalla grande eleganza formale. The Edris House è attualmente sul mercato per 3.2 milioni di dollari.

Edris House
1030 W Cielo Drive

Maurita Cardone

www.modernismweek.com

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Maurita Cardone

Maurita Cardone

Giornalista freelance, abruzzese di nascita e di carattere, eterna esploratrice, scrivo per passione e compulsione da quando ho memoria di me. Ho lavorato per Il Tempo, Il Sole 24 Ore, La Nuova Ecologia, QualEnergia, L'Indro. Dal 2011 New York è…

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