I Musei Civici di Genova accessibili a tutti. Nuovi progetti per favorire la fruibilità dei luoghi della cultura
“Freed form barriers” è l’iniziativa che raccoglie i percorsi sperimentali promossi a Genova per implementare la partecipazione culturale e l’accessibilità nei musei, a partire dal coinvolgimento delle comunità straniere e delle persone con disturbi del neurosviluppo
Di recente, presenziando al MAXXI in occasione della giornata Musei per tutti, il ministro Alessandro Giuli è tornato a soffermarsi sul tema dell’accessibilità nei luoghi della cultura in Italia, sottolineando la priorità accordata al progetto per la “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi”, già attivato nell’ultimo biennio: “Arriveremo a rimuovere circa l’80% delle barriere architettoniche nei musei e negli altri luoghi della cultura, compresi archivi e biblioteche statali, e a superare circa il 50% degli ostacoli di natura senso-percettiva”. E ribadendo l’attenzione del MiC ai percorsi formativi per gli operatori e per il personale amministrativo, al fine di promuovere la cultura dell’accessibilità e sviluppare le necessarie competenze su accoglienza e partecipazione.

Accessibilità nei musei: perché discuterne è importante
Intanto, a Firenze, va in scena la due giorni promossa da Unione italiana ciechi e ipovedenti insieme a Forma, Museo Galileo, Museo Omero e Museo di Palazzo Pretorio di Prato: un convegno dal titolo Accessibilità. Luoghi. Libertà che al Museo Galileo riunisce i responsabili dei maggiori poli museali italiani (il museo Egizio di Torino, il Peggy Guggenheim di Venezia, il Mart di Trento e Rovereto, gli spazi gestiti da Muse e il museo Ferragamo di Firenze, il Pecci di Prato, i Musei Vaticani) con l’obiettivo di ripensare, in termini culturali, sociali e di opportunità, l’accessibilità dei musei alle persone a mobilità ridotta.

Freed from Barriers: l’accessibilità nei Musei Civici di Genova
Ma più incoraggiante, in tal senso, è l’affermarsi di buone pratiche che possono costituire un modello nel lungo percorso verso una piena applicazione delle linee guida essenziali per perseguire l’accessibilità della cultura in Italia.
Succede a Genova, dopo la fase sperimentale del progetto Freed from Barriers si è appena conclusa, restituendo risultati incoraggianti per il futuro. L’obiettivo dell’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con Defence for Children International Italia e undici Rotary Club dell’area metropolitana di Genova, è quelli di garantire la piena accessibilità dei Musei Civici, rendendo il patrimonio culturale cittadino fruibile da tutti, senza barriere fisiche, cognitive o culturali.
Si è partiti dai Musei di Strada Nuova, sviluppando percorsi, strumenti e attività volti a favorire la partecipazione autonoma e inclusiva del pubblico, con un approccio orientato all’intercultura – coinvolgendo le comunità di stranieri presenti in città – e al benessere culturale.

I nuovi percorsi accessibili nei musei di Genova
Da un lato, quindi, il progetto ha portato alla realizzazione di una guida semplificata in Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), per favorire la visita autonoma e la comprensione dei contenuti museali attraverso strumenti visivi e interattivi, a beneficio di persone con disturbi del neurosviluppo.
Dall’altro è stato avviato un percorso ispirato alla poetica dello scrittore e saggista francese Édouard Glissant –che concepiva l’espressione umana, artistica e culturale, anche quando prodotta localmente, come dimensione sempre connessa al resto del mondo – che ha coinvolto nove persone di diversa provenienza in un progetto di ricerca e narrazione personale all’interno dei musei, per cogliere dettagli pittorici in grado di suscitare ricordi della propria infanzia e adolescenza. Ne sono nati nove podcast che racchiudono la narrazione autobiografica delle persone coinvolte e che saranno messi a disposizione ai visitatori del museo, in uno scambio che fa diventare le collezioni dei musei mediatrici di storie e relazioni. Soprattutto il secondo percorso vuole rendere accessibili i Musei Civici a quella parte della comunità – stranieri, persone in migrazione, rifugiati – che non li sente propri, sia per distanza culturale, sia per difficoltà di integrazione sociale, economica e culturale, e si avvarrà anche di una performance teatrale itinerante nei luoghi museali, oltre che di workshop per giovani artisti di diverse nazionalità.
A sposare gli obiettivi del progetto è l’assessore Giacomo Montanari, che ha acquisito la delega alla cultura lo scorso giugno con l’insediamento della giunta di Silvia Salis: “Con Freed from barriers i Musei civici compiono un passo importante verso una città sempre più inclusiva, in cui la cultura diventa realmente accessibile a tutti. Rendere i musei accessibili significa riconoscere il diritto di ciascuno a partecipare pienamente alla vita culturale della comunità, superando ogni barriera fisica, cognitiva o linguistica. Questo progetto è un esempio concreto di come la collaborazione tra istituzioni pubbliche, associazioni e mondo del volontariato possa generare valore sociale e culturale duraturo, aprendo i nostri musei a nuove prospettive e nuove voci”.
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