Roma inaugura il suo Urban Center. Uno spazio per parlare di politiche pubbliche e trasformazioni urbane (c’è anche un giardino)
Metropolitano nasce all’interno di un edificio storico, su Viale Manzoni, ristrutturato per ospitare aule studio, sale conferenze, spazi espositivi e multimediali, ma anche un bookshop e un giardino sempre accessibile
Si chiama Metropolitano il primo Urban Center di Roma. E se il nome non si distingue per fantasia, l’obiettivo del progetto è degno di attenzione. Perché il nuovo spazio che apre dal 16 dicembre alla cittadinanza e a chiunque viva la città al civico 34 di Viale Manzoni (a metà tra San Giovanni e Piazza Vittorio) si propone di informare e coinvolgere i cittadini nelle politiche pubbliche e sulle trasformazioni urbane della Capitale e dei 120 comuni dell’hinterland. Intento ambizioso, da modello anglosassone (importato a Milano già nel 2019, ma non più esistente), che prende avvio proprio in concomitanza con l’apertura della mostra Roma nel mondo al MAXXI, primo grande progetto di urbanistica del Dipartimento Architettura del museo, con la curatela di Ricky Burdett, che vuole individuare il ruolo rappresentato da Roma in relazione ad altre 17 città del mondo, attraverso la comparazione di dati e parametri legati alla vita urbana e ai suoi abitanti.
Cos’è Metropolitano, il primo Urban Center di Roma
Promosso e realizzato da Roma Capitale e Città Metropolitana (la ex Provincia) con l’organizzazione di Risorse per Roma Spa, “l’Urban Center Metropolitano sarà una sorta di finestra aperta sulle trasformazioni di Roma e sul suo futuro: uno spazio di condivisione, concertazione e comunicazione sulle trasformazioni urbane della città” spiega il sindaco Roberto Gualtieri “Roma raccoglie l’esperienza positiva di tante città europee e del mondo e si dota di un luogo che contribuirà ad alimentare ancora di più il sentimento di fiducia e orgoglio che le romane e i romani stanno ritrovando rispetto al futuro della loro città che su tanti aspetti si sta dimostrando un grande laboratorio di innovazione urbana”.
Lo spazio, ospitato nello storico compendio scolastico dell’ITIS Galilei, si articola su 4 piani, per un totale di circa 1500mq, comprensivi di 450 mq di giardino. L’edificio, che è un bene vincolato, è stato oggetto di lavori di ristrutturazione, consolidamento strutturale e ridefinizione delle superfici interne, a opera di Città Metropolitana in collaborazione con la Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma; Roma Capitale ha sostenuto con un investimento di 1,2 milioni di euro le spese di allestimento, realizzato sulla base del progetto vincitore del concorso di idee sviluppato in collaborazione con l’Ordine egli Architetti di Roma e provincia.

Gli obiettivi e gli spazi dell’Urban Center di Roma
Aule meeting, laboratori, uffici, ma anche spazi per mostre, aree multimediali interattive e immersive dovranno contribuire a promuovere la diffusione della cultura urbana tra cittadini, istituzioni, enti, associazioni e stakeholder, favorendone la partecipazione attiva. Dunque ogni piano è stato pensato per adempiere a una funzione: il piano terra è il Ponte, l’area più conviviale, con il giardino aperto a tutti, un bookshop, un ambiente polifunzionale modulabile per conferenze, meeting, proiezioni e incontri pubblici. Ilprimo piano è stato ribattezzato Cantiere, perché dedicato alla progettazione, alla didattica e al lavoro condiviso, anche con un laboratorio dedicato ai bambini, l’aula studio e i testi in consultazione.
Al secondo piano, invece, c’è la Piazza, con la sala immersiva che aiuta a toccare con mano le trasformazioni della città, attraverso quattro video tematici (Grandi Trasformazioni: piazze, vie e nuovi spazi pubblici della città che cambia; PNRR: visioni, progetti, investimenti per la rigenerazione urbana, economica e sociale, Il Tevere: infrastruttura verde e blu attraverso Roma; Urbanistica per bambini: cos’è una città? Un viaggio illustrato nella costruzione di Roma). Al terzo e ultimo piano, la Finestra ospiterà le mostre temporale, con un layout flessibile.

Le attività dell’Urban Center di Roma. La mostra inaugurale e i primi incontri
E si inaugura proprio con una mostra, Abitare il Giubileo – Architettura, comunità e spazi urbani, curata da Luca Molinari Studio e Alfonso Giancotti, e con le fotografie di Flavia Rossi, per raccontare una selezione di dieci interventi realizzati durante il Giubileo 2025. Ogni cantiere può essere approfondito in dettaglio con il supporto di materiali grafici e testuali, mentre una mappa propone una visione d’insieme su tutti gli interventi realizzati a Roma nell’ultimo anno. A presiedere il Comitato scientifico che curerà la programmazione futura e Amedeo Schiattarella. Già in calendario, alcuni incontri: il ciclo di dialoghi Lezioni romane: visioni sul futuro della città di Roma, con progettisti, pensatori, conoscitori della città tra cui Franco Purini, Massimiliano e Doriana Fuksas, Paolo Desideri, Dante Ferretti; la presentazione del progetto GIOVANI2030; la presentazione della piattaforma di monitoraggio climatico di Roma Capitale; la presentazione della quinta edizione di C40 Students Reinventing Cities, il concorso internazionale che invita i giovani studenti a progettare quartieri verdi.
Ma Metropolitano sarà sempre aperto – dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19, con ingresso libero – con la possibilità di accedere al giardino e alle 20 postazioni dell’aula studio, consultare i 500 volumi a disposizione, organizzare o partecipare a gruppi di co-progettazione. Sono inoltre in programma, a partire da Gennaio 2026, laboratori destinati alle scuole dell’infanzia, scuole primarie e scuole secondarie di primo e secondo grado. L’unico modo per anticipare e scongiurare posizioni preconcette, proteste strumentali e analisi ignoranti è raccontare, spiegare, rendere pubbliche le trasformazioni della città.
Livia Montagnoli
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