L’arte del Ventunesimo Secolo va all’asta da Christie’s a New York
Un nuovo risultato positivo, che vede i collezionisti e gli investitori lanciarsi con più convinzione quando ci sono i maestri storici e opere di profilo superiore
Ha totalizzato oltre 120 milioni di dollari l’ultima asta serale di Christie’s a New York, la 21st Century Evening Sale, che comprendeva anche opere dalla collezione Edlis Neeson. E che porta il totale della casa inglese nella Grande Mela oltre i $870,9 milioni. Nella sale room del Rockefeller Center di New York il 19 dicembre 2025 la risposta del mercato non è mancata, seppure senza i record, i prezzi e le vette entusiasmanti delle sessioni precedenti sia di Christie’s sia di Sotheby’s. Un segnale che i collezionisti e gli investitori si lanciano con più convinzione e con più denari quando in gioco e in asta ci sono i maestri più storici e le opere di profilo superiore, se non altro per il filtro già operato dal passaggio del tempo o per la rarità, mentre restano più abbottonati e guardinghi sulle proposte di arte contemporanea e ancor di più sulle ricerche recentissime degli artisti ultra-contemporanei.

I risultati dell’asta di Christie’s a New York
E così la 21st Century Evening Sale Featuring Works from the Edlis | Neeson Collection di Christie’s è arrivata a quota $123.585.950 (oltre le stime, queste senza commissioni, di $87,5-127 milioni) – il 16% in più rispetto all’asta analoga del 2024 – con il 98% di venduto per lotti e il 97% per valore, e ha portato a quota $870.924.382 il totale per la Marquee Week di New York, ben oltre le stime e al valore più alto per la casa da maggio 2023. A iniziare la sessione sono stati i lotti di arte e design provenienti dalla collezione di Stefan Edlis, scomparso nel 2019, e della moglie Gael Neeson, che già avevano donato, nel 2018, 44 lavori per un valore di $500 milioni all’Art Institute of Chicago, la più munifica donazione da una singola raccolta per l’istituzione americana.
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I top lot dell’asta di arte contemporanea di Christie’s
Le opere offerte in asta da Christie’s hanno realizzato, in combinato, un totale di $49.223.800 (oltre le stime pre-asta di circa $30 milioni), con Andy Warhol e il suo The Last Supper come top lot, al prezzo di $8.127.000. Tra gli altri migliori risultati dalla raccolta, Ed Ruscha, Amy Sherald, Cindy Sherman, Tom Wesselmann e il coffee table ‘Berceau’ Low Table, Modèle aux Renards di Diego Giacometti, venduto a quasi il doppio della stima massima per $4,53 milioni.
Ancora più su è arrivato però il miglior risultato in assoluto per la sessione: Untitled (RIOT) di Christopher Wool, venduto per $19.840.000. Un regime di prezzo che mancava da un po’ all’artista, il cui mercato ha mostrato segno negativo negli ultimi anni, con totali d’asta passati da oltre 114 milioni a poco più di 18 milioni dal 2015 a oggi (fonte: Artnet).
Sono andati venduti tutti i 45 lotti in catalogo, tranne uno, It’s not yesterday anymore, un dipinto del 2022 di Cecily Brown, dal titolo involontariamente profetico, visto che l’artista era invece fresca di record da Sotheby’s proprio il giorno prima. Al rovescio, da Christie’s il dipinto di Kerry James Marshall Portrait of John Punch (Angry Black Man 1646) del 2007 ha trovato un nuovo proprietario per $7,15 milioni, mentre da Sotheby’s una sua opera del 2008 era stata tra gli unici due invenduti.
I nuovi record d’asta per le artiste da Christie’s
Tre poi i nuovi record messi a segno da Christie’s nella serata, per Firelei Báez, con Untitled (Colonization in America, Visual History Wall Map, Prepared by Civic Education Service aggiudicato a quota $1,1 milioni, da stime di $150.000-200.000, e a poche ore dal precedente miglior risultato registrato da Phillips; per Pueblo H di Olga de Amaral, aggiudicato a $3,1 milioni; per Joan Brown, con After Alcatraz Swim #2 passato di mano a $596.000, quasi il doppio della stima minima di $300.000. A conferma di una domanda che risponde con convinzione se ci sono storie e artiste soprattutto ingiustamente sottovalutate in passato.
Una curiosità, per chiudere. Fuori dal Rockefeller Center erano parcheggiati due furgoni della U-Haul Gallery, con allestito un progetto dell’artista Ben Nuñez: un pachinko parlor, una sala da gioco giapponese dove si gioca al pachinko, una specie di via di mezzo tra una slot machine e un flipper verticale. E se non tutti potevano uscire vincitori dalla sale room di Christie’s, qualche speranza in più poteva esserci in questo incongruo accidente in Rockefeller Plaza. Accolto, tra l’altro, con grande spirito dal Presidente Americhe e dalla direttrice del marketing di Christie’s, che a fine asta sono scesi con un carrello di tè e caffè caldi a confortare il pubblico della galleria più matta che c’è in circolazione.
Cristina Masturzo
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