Osservazioni sulla “direttiva copyright”

Raffaella Pellegrino, avvocato esperto in proprietà intellettuale, fa il punto sulla direttiva legata al diritto d’autore nel mercato unico digitale. In attesa dei prossimi passi.

Il Parlamento Europeo (marzo) e il Consiglio (aprile) hanno approvato la direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, che entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Dalla data di entrata in vigore, gli Stati membri hanno due anni di tempo per recepire nell’ordinamento interno le nuove norme. La fase del recepimento è un momento cruciale, perché è lì che le disposizioni della direttiva prenderanno forma concreta ed è lì che si capirà la reale entità delle innovazioni.

OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA

L’obiettivo dichiarato della direttiva è aggiornare il quadro giuridico relativo al diritto d’autore per tener conto degli sviluppi tecnologici. In particolare, sono state individuate alcune utilizzazioni in ambiente digitale che hanno acquisito rilevanza economica e che sfuggono al controllo degli autori e non sono per loro remunerative.
Le norme maggiormente discusse sono relative agli editori di giornali e alle piattaforme di condivisione di contenuti protetti.

UTILIZZAZIONE ONLINE DI PUBBLICAZIONI DI CARATTERE GIORNALISTICO

L’art. 15 (già art. 11) riguarda la protezione delle pubblicazioni di carattere giornalistico in caso di utilizzo online. La forma di utilizzazione che si intente disciplinare è quella attuata da prestatori di servizi della società dell’informazione il cui modello di business è basato sull’aggregazione di notizie o su servizi di monitoraggio dei media.
La norma attribuisce agli editori un diritto connesso della durata di due anni, consistente nel diritto di riproduzione e di comunicazione al pubblico, compreso il diritto di mettere a disposizione le pubblicazioni di carattere giornalistico. Restano liberi gli utilizzi privati o non commerciali, i collegamenti ipertestuali (link), la riproduzione di singole parole o di estratti di testo molto brevi, nonché i fatti in sé.
La direttiva prevede che una quota dei proventi percepiti dagli editori sia corrisposta agli autori dei contenuti.
È una previsione in linea con i principi di fondo del sistema di diritto d’autore, che tutela non solo chi svolge attività creativa in senso stretto (l’autore), ma anche soggetti, imprenditori e non, che a vario titolo partecipano alla creazione e allo sfruttamento delle opere (ad esempio artisti interpreti ed esecutori, produttori fonografici e audiovisivi, organismi di diffusione radiotelevisiva, organizzatori di eventi sportivi).

UTILIZZAZIONE DI CONTENUTI PROTETTI

L’altra norma molto discussa (art. 17, già art. 13) riguarda l’utilizzo di contenuti protetti da parte di prestatori di servizi di condivisione di contenuti online. La forma di utilizzazione che si intende disciplinare è quella relativa a servizi della società dell’informazione che hanno come scopo principale, o come uno degli scopi principali, quello di memorizzare e consentire agli utenti di caricare e condividere un gran numero di contenuti, al fine di trarne profitto, direttamente o indirettamente. Per esemplificare, si tratta dei servizi offerti da piattaforme quali YouTube o Facebook, con espressa esclusione, fra gli altri, delle enciclopedie online senza scopo di lucro (ad esempio Wikipedia).
La direttiva stabilisce che i predetti prestatori di servizi effettuino un atto di comunicazione al pubblico o di messa a disposizione del pubblico e siano direttamente responsabili dei contenuti caricati dagli utenti. Di conseguenza dovranno chiedere l’autorizzazione dei titolari dei diritti.

Raffaella Pellegrino

https://eur-lex.europa.eu/

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #38

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Raffaella Pellegrino

Raffaella Pellegrino

Raffaella Pellegrino è avvocato cassazionista, iscritta all'Ordine degli Avvocati di Bologna dal 2003. Si occupa in via prevalente di diritto d’autore e proprietà intellettuale e in queste materie svolge attività di consulenza legale a favore di imprese culturali e creative,…

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