Yap MAXXI 2016
Il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura porta sulla piazza del museo tre grandi scenografie che annullano il limite tra naturale e artificiale: MAXXI Temporary School: the museum is a school. A school is a Battleground dello studio milanese Parasite 2.0
Comunicato stampa
22 giugno 2016 - 5 ottobre 2016
YAP MAXXI 2016
Torna la prossima estate l’appuntamento con YAP – Young Architects Program, il programma di promozione e sostegno alla giovane architettura, giunto alla sua sesta edizione italiana e organizzato dal MAXXI in collaborazione con il MoMA/MoMA PS1 di New York, Constructo di Santiago del Cile, Istanbul Modern (Turchia) e MMCA National Museum of Modern and Contemporary Art di Seoul (Corea).
IL VINCITORE
Scenografie mobili che annullano il limite tra naturale e artificiale.
L’installazione MAXXI Temporary School: The museum is a school. A school is a Battleground dello studio Parasite 2.0 vince YAP MAXXI 2016.
Fondali mobili che riproducono ambientazioni fantastiche, elementi in legno, gomma e metallo, sagome di animali e frammenti di natura. L’architettura contemporanea è anche la costruzione di una “scena” per la rappresentazione urbana e l’installazione MAXXI Temporary School: The museum is a school. A school is a Battleground dello studio milanese Parasite 2.0 non solo farà da sfondo per gli eventi estivi del museo e per i selfie da mille like dei suoi visitatori, ma è anche una riflessione sulla scomparsa del limite tra lo spazio e la sua rappresentazione.
Il MAXXI ha scelto MAXXI Temporary School per la sua capacità di trasformare la natura dello spazio aperto del museo attraverso una serie di installazioni/scenografie tematiche mobili e accessibili, fortemente votate a interagire con la vita del MAXXI e gli eventi che produce ogni anno in occasione di YAP. Le caratteristiche del progetto lo collocano ai confini tra architettura, scenografia, arte e performance. A decretarne la vittoria la sua composizione giocosa e accogliente, la capacità di includere nel progetto importanti aspetti relativi alla sua comunicazione e all’interazione “social”, e infine il suo legame con una tradizione costruttiva museale, teatrale e cinematografica fortemente radicata nella storia di Roma.