Wireless Woman
Una mostra tutta al femminile che omaggia la donna “wireless”: “Spesso compagna e mamma, allo stesso modo lavoratrice e professionista”.
Comunicato stampa
Quadri sospesi tra desk e uffici in open space, la street art riportata su tela che anima e colora i corridoi come se fossero strade. L’area relax, dove affaccia la caffetteria, convertita in una piazza firmata dagli artisti: la urban art entra nel coworking e lo trasforma in una vera e propria galleria d’arte. Succede a Roma negli spazi di Wire, il coworking in zona Ostiense che ha portato negli ex Mulini Biondi la Silicon Valley italiana: un’area dello storico mulino dei primi del ‘900, dimesso intorno alla metà del secolo scorso, ospita oggi startup, aziende e professionisti. Secondo l’Osservatorio smart working del Politecnico di Milano, nell’ultimo anno il 90% delle imprese italiane ha fatto ricorso al lavoro da remoto: la fuoriuscita dagli uffici tradizionali e la ricerca di spazi più flessibili ha favorito i coworking, luoghi ideali per tessere solide reti di contatti nella condivisione di spazi, idee e conoscenze. L’emblema di una società sempre più connessa.
E’ in questo scenario che Wire Coworking Space ha deciso di aprire le porte alla creatività e portare l’urban art in un luogo non convenzionale, inconsueto per un’esposizione. Si intitola ‘Wireless Woman. Urban art al femminile’ la mostra che prenderà il via l’8 marzo, giorno della festa della donna, nel coworking di Ostiense in via Baccio Baldini 12. Ad esporre le loro opere Alessia Lifemeup, Chiara Abbaticchio e Giovanna Alfeo, tra le artiste più apprezzate del progetto Arte e Città a Colori di Franco Galvano: quello che da anni si occupa di rigenerazione di aree urbane grazie al contributo degli street artists.
“Wireless Woman vuole essere un omaggio alla donna contemporanea. Spesso compagna e mamma ma allo stesso modo lavoratrice e professionista. Una donna ‘senza fili’ ma perfettamente connessa con la realtà che la circonda” - hanno spiegato Alessia Lifemeup, Chiara Abbaticchio e Giovanna Alfeo. “Siamo felici di poter portare la urban art, il nostro linguaggio rapido ed immediato in un coworking: è la prima volta che esponiamo in uno spazio del genere. E’ bello evolversi e staccarsi dai luoghi tradizionali che oggi vanno un po’ stretti: portare l’urban art tra flex office occupati da startupper e freelancers è un modo per aprirsi a nuovi spazi capaci di esaltare l’arte. E’ sicuramente un’esperienza stimolante che apre a nuove prospettive”.
“Siamo molto emozionati per questo esordio, un coworking che si trasforma in galleria d’arte. Questa mostra - ha commentato Lucrezia Maisto, Office Manager di Wire Coworking Space - vuole essere un modo per sottolineare l’importanza dell’arte e della cultura, il loro estremo valore. L’apertura nella giornata dell’8 marzo e la scelta di puntare tutto sull’urban art al femminile, è un omaggio alle donne e a quegli uomini che le amano e le rispettano, in casa, come sul lavoro”. La mostra “Wireless Woman. Urban art al femminile” sarà visitabile negli spazi di Wire dal’8 al 31 marzo. Dal lunedì al venerdì dalle ore 12 alle 18:30. Sabato 13 marzo dalle 11 alle 17. Ingresso gratuito. E’ consigliata la prenotazione ([email protected]).