White not? Una visione in bianco

  • ERSEL

Informazioni Evento

Luogo
ERSEL
Piazza Solferino 11, Torino, Italia
Date
Dal al

lunedì - venerdì dalle ore 10 alle 18

Vernissage
05/05/2015

su invito

Curatori
Chiara Massimello
Uffici stampa
GLEBB & METZGER
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Sessanta opere di artisti italiani e internazionali, moderni e contemporanei, pittori, scultori e fotografi che hanno un comune unico denominatore, il Bianco.

Comunicato stampa

Dal 5 al 27 maggio 2015 Ersel presenta nei suoi locali espositivi a Torino, in Piazza Solferino 11, la mostra “WHITE NOT?”: sessanta opere di artisti italiani e internazionali, moderni e contemporanei, pittori, scultori e fotografi che hanno un comune unico denominatore, il Bianco. Alcuni di loro attraverso il bianco hanno espresso una personale poetica e creato una nuova percezione della realtà, altri solo sporadicamente hanno scelto questo colore per trascendere il reale e cercare una purezza estetica e formale. L’allestimento, curato da Chiara Massimello e realizzato presso lo Spazio Ersel, è frutto di una collaborazione di natura eccezionale fra collezionisti, artisti e galleristi: una felice sinergia tra i diversi protagonisti attivata grazie alle relazioni di amicizia e conoscenza con Paola Giubergia, responsabile dello spazio espositivo. Le opere esposte coprono un arco di tempo che va dal 1940 al 2015: in questi 75 anni infatti si sono susseguiti e sovrapposti alcuni dei principali movimenti che hanno cambiato la storia dell’arte contemporanea, dallo spazialismo al minimalismo, dall’arte povera e concettuale al costruttivismo. Una eterogeneità di aspirazioni, ideali e atmosfere che vede opere – alcune esposte al pubblico per la prima volta perché provenienti da collezioni private mai oggetto di allestimenti prima di questa occasione - di artisti come Alberto Burri, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Alighiero Boetti, Fabio Viale, Kan Yasuda e tanti altri. Il concept della mostra, come spiegato dalla sua curatrice, è il Bianco non solo come sinonimo di astrazione, ma come scelta concettuale e consapevole dell’artista. Essenzialità e incanto. A volte rappresentazione del vuoto infinito e silenzioso, altre volte elogio della forma, simmetria e rigore. Uno spazio incontaminato e senza suoni. Un colore che racchiude in sé e neutralizza tutti i colori. Una scelta che nella pittura nasce dalla ricerca concettuale di Malevic e diventa nuova espressione e riflessione formale soprattutto a partire dal dopoguerra. Astrazione, energia, spazio puro che genera infinito. Uno dei grandi miti del moderno.