We-Traders. Cedo crisi offro città

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Informazioni Evento

Luogo
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via Agostino da Montefeltro 2 , Torino, Italia
Date
Dal al

Mercoledì/Venerdì 12-22
Giovedì 12-23
Sabato/Domenica 18 maggio e 15 giugno 11-20

Vernissage
15/05/2014

ore 18

Contatti
Sito web: http://www.goethe.de/ins/be/prj/wet/itindex.htm
Biglietti

ingresso libero

Patrocini

Partner: Kunstraum Kreuzberg/Bethanien (Berlino); Bureau N, Câmara Municipal de Lisboa FabLab Lisboa (Lisbona); Ayuntamiento de Madrid, Intermediae, Matadero, Medialab Prado, Pista 34 Cultura S.L. (Madrid); A.E.R.A. Actions, Etudes et Recherches sur l’Architecture, l’Habitat etla Ville (Tolosa); Città di Torino, Società Consortile OGR-CRT, Fondazione CRT, a.titolo, Festival Architettura in Città, Scuola Holden – Storytelling & Performing Arts, Urban Center Metropolitano (Torino).

Artisti
Michelangelo Pistoletto, Caretto e Spagna, Eva Frapiccini, Stefano Boccalini
Curatori
a.titolo, Julia Albani, Javier Duero, Stéphane Gruet
Generi
arte contemporanea, performance - happening, incontro - conferenza, serata - evento
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Una mostra racconta come i cittadini di 5 città europee reagiscono alla crisi. Coworking, cohousing, orti urbani, progetti d’arte e molto altro, a Torino.

Comunicato stampa

Inaugura il 15 maggio presso il coworking Toolbox a Torino

Chi sono i We-Traders?

25 iniziative in rete tra Berlino, Lisbona, Madrid, Tolosa e Torino

Scambio fra cittadini europei

Marketplace. Una mostra laboratorio

Artisti per We-Traders

Gli eventi

Su Facebook
un progetto didattico

I numeri

I curatori

Perché
i Cantieri OGR?
Dopo essere stata al Matadero di Madrid con quasi 20 mila visitatori, giovedì 15 maggio inaugura a Torino la mostra We-Traders. Cedo crisi, offro città, promossa e organizzata dal Goethe-Institut in partnership con Città di Torino, Società consortile OGR-CRT, Fondazione CRT e l’associazione a.titolo.

La mostra si terrà nei nuovi spazi di Toolbox, a pochi minuti dalla stazione di Porta Nuova, in un’area industriale d’inizio Novecento abbandonata per anni, e oggi trasformata in un grande distretto di coworking. Nella mostra sarà possibile vedere, toccare con mano e ascoltare le esperienze, i progetti, i sogni, i saperi e le idee di un gruppo di cittadini europei, tutti accomunati dal fatto di essere dei We-Traders.

Ma chi sono i We-Traders?
Architetti, designer, artisti, agricoltori, fashion e web designer, scrittori, professionisti, attivisti o semplici cittadini che vogliono prendersi cura dello spazio nel quale vivono, lavorano, studiano o passano il tempo libero.
Sono cittadini che reagiscono alla crisi in vari ambiti della vita urbana, da quello economico a quello sociale e ambientale, con iniziative spesso trasversali. Tra di loro ci sono i padroni di casa della mostra, Toolbox Office Lab & Coworking a Torino, e casi esemplari come Campo de Cebada, iniziativa di appropriazione creativa da parte di un gruppo di cittadini di un cantiere abbandonato nel centro di Madrid, vincitrice nel 2013 della Biennale di Architettura spagnola (http://elcampodecebada.org/), gli Allmende Kontor di Berlino, noti per aver creato un orto collettivo nell’ex aeroporto di Tempelhof, e Casa del Quartiere di San Salvario, freschi vincitori insieme alla rete delle Case di Quartiere torinese del Premio per la cultura Che Fare (http://www.che-fare.com/).

We-Traders. Cedo crisi, offro città mette in rete 25 We-Traders provenienti da Berlino, Lisbona, Madrid, Tolosa e Torino. Cinque città che sono molto diverse tra loro per numero di abitanti, storia e ruolo politico. In ciascuna di esse la crisi ha un volto diverso: da conti in rosso e polarizzazione sociale a una società civile indebolita da una crescita eccessiva. Ma hanno in comune un patrimonio paradigmatico e spesso ancora sottovalutato di esperienze We-Trading.

Insieme alle curatrici Angelika Fitz e Rose Epple, 5 co-curatori, numerosi partner e soprattutto i We-Traders, il Goethe-Institut ha voluto dare vita a un progetto che mette in atto lo scambio fra cittadini europei e valorizza il principio della partecipazione rendendolo esperibile in modo anche giocoso per un ampio pubblico. La mostra, infatti, è stata ideata a partire dalla collaborazione fra i tanti soggetti coinvolti e dagli incontri, che nel corso di un anno e mezzo di lavoro, si sono svolti in ogni città.

La mostra diventa così una piazza mercato di saperi ed esperienze, un laboratorio nel quale il pubblico può imparare a coltivare un orto sul balcone di casa, ballare Lindi Hop ma anche contribuire a lanciare nuove proposte per spazi e progetti futuri tramite Opencall e dibattiti. La mostra itinerante è stata inaugurata a Madrid al Matadero lo scorso inverno (31 gennaio 2014 – 16 marzo) e dopo Torino farà tappa a Berlino, Lisbona e Tolosa.

In ogni città che l’accoglie, la mostra assume un’identità diversa. Selezionate dalle co-curatrici Lisa Parola e Luisa Perlo, a Torino, i progetti dei We-Traders saranno affiancati da opere di artisti che da tempo, si misurano con le nozioni di democrazia e di futuro. Al centro dello spazio espositivo sarà infatti esposto un grande tavolo di Michelangelo Pistoletto ideato per il progetto Love Difference - Movimento Artistico per una Politica InterMediterranea (2003). La forma del Mediterraneo, circondata da sedie provenienti da Paesi del Sud Europa e del Nord Africa, si propone come luogo di confronto, scambio e riflessione. La coppia Andrea Caretto e Raffaella Spagna proporrà un’azione di rivitalizzazione di organismi vegetali nell’ambito del progetto Esculenta Lazzaro (2007) che farà letteralmente “fiorire” il mercato a partire dalla raccolta di scarti di ortaggi portati dai visitatori. Lo scambio di sogni è invece il tema di Dreams’ Time Capsule (2011), un progetto nomade di Eva Frapiccini; all’interno di una suggestiva architettura gonfiabile, nei giorni dell’opening, ognuno potrà raccontare un proprio sogno che verrà registrato e catalogato entrando a far parte di una grande raccolta di sogni collettivi. Nasce dall’idea di archivio anche l’opera di Stefano Boccalini, ideata in collaborazione con lo Studio Ghigos Design. Archivio mobile (2008) è un carretto a pedali pensato per il quartiere multietnico di San Salvario a Torino e che in mostra raccoglierà e distribuirà idee e proposte.

Dal 15 maggio al 15 giugno negli spazi della mostra si terrà un ricco e vario programma di manifestazioni, incontri, workshop e proiezioni di film.
Rassegna cinematografica: Ogni giovedì sera l’appuntamento sarà con i film proposti dal We-Trader Piccolo Cinema
Dibattiti: Si discuterà del rapporto fra città e cittadino, del ruolo dell’arte e della partecipazione nello sviluppo urbano, dell’abitare come bene comune, del futuro dell’impresa creativa o della sharing economy.
Workshop: film, ballo, canto, giardinaggio e maker per bambini, nel corso della mostra ogni trader torinese proporrà laboratori aperti ai visitatori.
Mercati e fiere: Il 31 maggio FabLab Torino e Toolbox organizzeranno la prima Makers Fair di Torino. Giovedì 15 maggio e domenica 15 giugno sarà ospitato il Mercato Germogliato.
Il programma aggiornato si potrà seguire su Facebook: Wetraders Torino. La comunicazione sui social media è stata sviluppata in collaborazione con la Scuola Holden – Storytelling & Performing Arts, dagli allievi Marco Balmativola, Luisa Chiaese, Mila Marzo, Silvia Pevato e Chiara Pietta.”
I numeri della mostra
5 città: Berlino, Lisbona, Madrid, Tolosa e Torino
25 We Trades (elenco completo sotto www.goethe.de/wetraders)
7 curatori
19mila visitatori a Madrid

Curatori della mostra. Da Berlino a Lisbona, un team di professionisti ha accompagnato i We-Traders locali nella scelta e nelle modalità di esposizione del proprio lavoro. La direzione artistica è di Rose Epple e Angelika Fitz. Le due curatrici sono state coadiuvate nelle singole città del progetto da curatori locali. Questo il team:
Rose Epple, alias Rose Apple, ha uno studio di progettazione a Berlino che collabora con le principali istituzioni culturali europee. Nel 2011 ha ricevuto il premio Designpreis Gold della Repubblica Federale Tedesca. www.roseapple.net
Angelika Fitz è curatrice e autrice in ambito architettonico, artistico e urbanistico; ha un proprio studio a Vienna. Dal 1998 al 2005 ha realizzato numerosi progetti nell'area sud-asiatica, curando dal 2003 al 2005 la partecipazione austriaca alla Biennale di Architettura di San Paolo. www.angelikafitz.at
Julia Albani è curatrice freelance e direttrice dell'agenzia di comunicazione BUREAU N (Berlino/Lisbona). Dal 2003 si occupa di progetti espositivi, piattaforme di eventi e pubblicazioni riguardanti architettura, design e urbanistica. Dal 2009 vive a Lisbona. www.bureau-n.de
Javier Duero Tba. Curatore indipendente, è specializzato in video, new media e sound art. Duero è consigliere della AVAM (Association of Visual Artists of Madrid), del CRAC Committee (Center of Resources and Artistic Production)e della Fiera d’arte ESTAMPA. Dal 2008 è membro di Pensart, piattaforma di mediazione culturale. www.pensart.org
Stéphane Gruet è architetto, filosofo, docente presso la Scuola Nazionale Superiore di Architettura di Tolosa. Nel 1992 ha costituito e fondato nel sud della Francia A.E.R.A., un’associazione che promuove iniziative e ricerche in materia di architettura urbana. Da dieci anni sviluppa programmi innovativi di edilizia popolare partecipativa e cooperativa. www.aera-cvh.org
Lisa Parola e Luisa Perlo fanno parte di a.titolo, collettivo di curatrici nato a Torino nel 1997 con lo scopo di indagare le relazioni tra arte, società, città e sfera pubblica. a.titolo cura e produce progetti d'arte pubblica, mostre, documentari, workshop e programmi di formazione. www.atitolo.it

Fil rouge di We-Traders è la trasformazione, elemento che attualmente connota i Cantieri OGR della Società Consortile OGR-CRT, in questi mesi interessati da una profonda ristrutturazione. La grande struttura di Corso Castelfidardo prosegue parte delle proprie attività attraverso partnership di qualità, come quella con il Goethe-Institut di Torino.

We-Traders. Cedo crisi, offro città è una coproduzione del Goethe-Institut di Bruxelles insieme agli istituti di Lisbona, Madrid, Torino e Tolosa e fa parte della piattaforma Weltstadt. Who creates the city?, un’iniziativa del Goethe-Institut e del Ministero federale tedesco per l’Ambiente, la Conservazione della Natura, l’Edilizia e la Sicurezza nucleare.