Walden. La vibrazione selvatica

Informazioni Evento

Luogo
BIANCOVOLTA
Via delle Piagge 23, Viterbo, Italia
Date
Dal al

Dal martedì alla domenica dalle 17 alle 19.30

Vernissage
27/05/2016

ore 18

Patrocini

Un progetto promosso da
Arci Viterbo
Con il patrocinio di
Comune di Viterbo
Biblioteca Consorziale di Viterbo
Associazione AI Autori di Immagini
In collaborazione con Liceo Artistico Statale “Francesco Orioli”
Realizzato nell’ambito de Il Maggio dei libri

Artisti
Daniele Catalli, Luca Coclite, Zaelia Bishop, Andreco, Magda Guidi, Lucilla Candeloro, Marco Bernacchia, Anke Feuchtenberger, Tothi Folisi, Stefano Ricci, Massimo De Giovanni, Elisa Talentino
Curatori
Marco Trulli, Marcella Brancaforte
Generi
collettiva, disegno e grafica
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Mostra collettiva di disegno e illustrazione.

Comunicato stampa

LIBRIMMAGINARI VI EDIZIONE
Il segno inquieto

Un progetto di Arci Viterbo

Walden. La vibrazione selvatica
Mostra collettiva di disegno e illustrazione
A cura di Marcella Brancaforte e Marco Trulli

Inaugurazione
27 maggio ore 18.00
Biancovolta, Via delle Piagge 23 Viterbo
Dal 27 Maggio al 5 Giugno 2016

Artisti
Andreco, Marco Bernacchia, Zaelia Bishop, Lucilla Candeloro, Daniele Catalli, Luca Coclite, Massimo De Giovanni, Anke Feuchtenberger, Tothi Folisi, Magda Guidi, Simone Massi, Alex Raso, Stefano Ricci, Elisa Talentino, Violetta Valery

Continuando a riflettere sul disegno come territorio comune tra il mondo dell’illustrazione e quello dell’arte visiva, il nuovo progetto espositivo collettivo di Librimmaginari parte da
un celebre libro della letteratura statunitense, capostipite di una serie di riflessioni sulla relazione tra uomo, ambiente e società: Walden. La vita nel bosco di Thoreau. Il concept della mostra è un viaggio nella terra selvatica (Wildnis) che ogni uomo ha in sé. Il bosco quindi come luogo dell’archetipo, passaggio verso una dimensione dell’inquietudine, della riconquista di una dimensione simbiotica con la natura, ed anche del suo lato oscuro e misterioso. “Il “Trattato del Ribelle” di Jünger ci restituisce un’immagine della foresta (che ritroviamo spesso anche nella mitologia e nelle fiabe europee, a testimonianza di quanto sia radicato nel nostro animo il simbolo del bosco), come luogo in cui l’uomo diviene sovrano di sé, ritrovando il contatto con quei poteri che sono superiori alle forze del tempo.”
Ma il bosco è anche sinonimo di fuga dal reale, astrazione e diventa spazio ideale di nascondimento come strategia di rifugio, mimetizzazione nella natura. Il bosco come luogo immaginario e psichico, foresta di segni e storie nascoste che si dispiegano all’interno di una mostra pensata come una grande installazione composita.
Il bosco è l'origine di molte storie, attraversamenti e leggende. La mostra è un sentiero nel bosco, una immersione nel selvatico, un’ambientazione di interpretazioni possibili della relazione simbolica che lega l’uomo al bosco.