Wainer Vaccari
L’artista si ripresenta, a quindici anni dalla sua ultima mostra personale a Bolzano (“80 Capricci”), con una esposizione dalla tematica completamente diversa, dedicata a personaggi di spicco ed immagini simboliche della cronaca locale, che spesso, talvolta quotidianamente, si possono ritrovare all’interno dei vari organi di informazione. Da qui il titolo “Bolzano / Bozen – Cover”.
Comunicato stampa
WAINER
VACCARI
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BOLZANO/BOZEN
COVER
28.04.-09.06.2012
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VERNISSAGE
SABATO 28 APRILE / SAMSTAG 28. APRIL
ore 11.00 Uhr
PRESENTAZIONE / EINFÜHRUNG
Valerio Dehò
L’artista si ripresenta, a quindici anni dalla sua ultima mostra personale a Bolzano (“80 Capricci”), con una esposizione dalla tematica completamente diversa, dedicata a personaggi di spicco ed immagini simboliche della cronaca locale, che spesso, talvolta quotidianamente, si possono ritrovare all’interno dei vari organi di informazione. Da qui il titolo “Bolzano / Bozen - Cover”.
Scrive al riguardo Valerio Dehò: “La cover è qualcosa che appartiene al mondo delle immagini, qualcosa di sospeso tra la realtà effettuale e l’ aleatorietà della fama.
Applicata alla occorrenza bolzanina, la scelta di Wainer Vaccari, viene fuori qualcosa che è da un lato un’ enciclopedia dei luoghi comuni, dall’altro un tour parziale ma veritiero, su ciò che la Provincia produce come immaginario fuori dal suo ambito. Vaccari dipinge con una tecnica figurativa classica, ma scompone l’immagine attraverso un pulviscolo di segni. Non perde di vista la riconoscibilità del soggetto, tutti possono vedere che Durnwalder è proprio lui, Zöggeler lo stesso, il balcone fiorito lo abbiamo visto a Scena o Dobbiaco, la tuffatrice è proprio la Cagnotto. Ma naturalmente l’artista non vuole rappresentare delle cartoline, vuole far assorbire dal suo linguaggio le cover della provincia, le immagini di personaggi o di storie che l’ hanno colpito.
Il protagonista di tutta l’operazione é la pittura. Sembra quasi di trovarsi alle prese con il problema degli impressionisti di togliere forza al soggetto, attingendolo dalla realtà più semplice, al limite del banale. Per questo la galleria di Wainer Vaccari non ha nulla di apologetico, si riconoscono le immagini perché si tratta di personaggi famosi o di situazioni già conosciute, ma i titoli non ci sono, sono etichette descrittive.
La pittura di Vaccari scava, scompone, ricompone, perché tutto deve ritornare, struttura e sua assenza. La tecnica è fondamentale in questo gioco al limite, perché è controllo, sfida, attraversamento. I dipinti così non diventano mai icone, partono da degli standard, ma approdano all’individualità dell’arte, alla non replicabilità.
Ne viene fuori un ritratto veritiero, quindi distante dalla realtà, di una provincia vista da vicino abbastanza per coglierne dei dettagli di cronaca, e abbastanza lontana per restituire i dettagli. Questi quadri da vicino fanno scomparire le differenze e perdere i connotati descrittivi, a breve distanza resta il linguaggio dell’arte, unica misura della realtà.”
Wainer Vaccari è nato l’8 dicembre del 1949 a Modena dove risiede ed opera.
Principali mostre personali e collettive:
2012 Galleria Goethe Galerie, Bolzano; 2011 Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale, Venezia; Chiesa di San Paolo, Modena; 2010 “Bestiario Fantastico – Disegno italiano nel XX e XXI secolo”, Galleria Civica, Modena; Schloss Gottorf, Schleswig; 2009 Palazzo della Provincia, Pordenone; 2008 “Third Beijing International Art Biennale”, National Art Museum of China, Pechino; 2007 “Pittura italiana 1968-2007”, Palazzo Reale, Milano; 2006 “Carnera”, Palazzo della Ragione, Milano; 2005 Kunsthaus Hamburg; 2001 “Between Earth and Heaven”, Museum voor Modern Kunst, Oostende; 1999 “XXIII Quadriennale di Roma Proiezioni 2000”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Redfern Gallery, Londra; 1998 Galerie Thomas, München; “Arte italiana, Ultimi quarantenni. Pittura iconica”, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; 1995 Kunsthal Rotterdam; 1988 Kunstverein München; 1983 Galleria Emilio Mazzoli, Modena.
Fünfzehn Jahre nach seiner letzten Einzelausstellung in Bozen ("80 Capricci") präsentiert sich der Künstler erneut mit einer Ausstellung, die einer völlig anderen Thematik gewidmet ist: herausragende Persönlichkeiten und symbolische Bilder aus dem Lokalgeschehen, die man häufig, manchmal täglich, in den verschiedenen Medien wiederfinden kann. Daher der Titel: „Bolzano / Bozen – Cover“.
Das Cover gehört zur Welt der Bilder, es pendelt irgendwo zwischen der konkreten Wirklichkeit und der Zufälligkeit der Berühmtheit. Angewandt auf den gegebenen Fall Bozen, wofür sich Wainer Vaccari entschieden hat, kommt etwas heraus, das einerseits eine Enzyklopädie der Allgemeinplätze ist, andererseits ein parteiischer, aber glaubhafter Streifzug durch das, was das Land Südtirol als Vorstellungswelt außerhalb seines Bereiches produziert. Vaccari malt mit einer klassischen figurativen Technik, aber er zergliedert das Bild mit Hilfe von zerstäubten Zeichen. Er verliert die Erkennbarkeit nicht aus den Augen, jedermann kann sehen, dass das Sujet wirklich Durnwalder ist, ebenso Zöggeler, den Blumenbalkon haben wir in Schenna oder Toblach gesehen, bei der Kunstspringerin handelt es sich wirklich um die Cagnotto. Natürlich aber will der Künstler keine Postkarten darstellen, er will die Cover des Landes, die Bilder von Persönlichkeiten oder Geschichten, die ihn berührt haben, von seiner Bildsprache absorbieren lassen. Der Protagonist der ganzen Operation ist die Malerei. Fast scheint man es mit dem Problem der Impressionisten zu tun zu haben, dem Sujet die Kraft zu nehmen, indem man es der schlichtesten Realität entnimmt, an der Grenze zum Banalen. Deshalb hat die Galerie Wainer Vaccaris nichts Apologetisches, man erkennt die Bilder, weil es sich um berühmte Persönlichkeiten oder bereits bekannte Situationen handelt, aber es gibt keine Titel, es sind beschreibende Etiketten.Die Malerei Vaccaris gräbt, zerlegt, setzt wieder zusammen, weil alles zurückkommen muss, Struktur und ihre Abwesenheit. Die Technik ist wesentlich bei diesem Spiel am Limit, denn sie bedeutet Kontrolle, Herausforderung, Durchquerung. So werden diese Gemälde niemals zu Ikonen, sie gehen von Standards aus, aber sie führen zur Individualität der Kunst, zur Unwiederholbarkeit. Was herauskommt, ist ein glaubhaftes, also wirklichkeitsfernes Porträt einer Provinz, die nahe genug gesehen wird, um Details von Menschen und Ereignissen zu erfassen, und genug aus der Ferne, um die Details zurückzugeben. Aus der Nähe heben diese Bilder die Unterschiede auf und beseitigen die beschreibenden Merkmale, aus kurzer Entfernung bleibt die Sprache der Kunst, das alleinige Maß der Wirklichkeit.
Wainer Vaccari ist am 8. Dezember 1949 in Modena geboren wo er lebt und arbeitet.
Einzel- u Gruppenausstelun (Auswahl): 2012 Galleria Goethe Galerie, Bolzano; 2011 Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale, Venezia; Chiesa di San Paolo, Modena; 2010 “Bestiario Fantastico Disegno italiano nel XX e XXI secolo”, Galleria Civica, Modena; Schloss Gottorf, Schleswig; 2009 Palazzo della Provincia, Pordenone; 2008 “Third Beijing International Art Biennale”, National Art Museum of China, Pechino; 2007 “Pittura italiana 1968-2007”, Palazzo Reale, Milano; 2006 “Carnera”, Palazzo della Ragione, Milano; 2005 Kunsthaus Hamburg; 2001 “Between Earth and Heaven”, Museum voor Modern Kunst, Oostende; 1999 “XXIII Quadriennale di Roma Proiezioni 2000”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Redfern Gallery, Londra; 1998 Galerie Thomas, München; “Arte italiana, Ultimi quarantenni. Pittura iconica”, Galleria d’Arte Moderna, Bologna; 1995 Kunsthal Rotterdam; 1988 Kunstverein München; 1983 Galleria Emilio Mazzoli, Modena.