Visioni Metafisiche

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO BAGATTI VALSECCHI
Via Santo Spirito 10, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Mer 13.00 – 20.00
Gio-Ven 13.00 – 17.45
Sab-Dom 10.00 – 17.45
Lun-Mar Chiuso

Vernissage
15/06/2023

su invito

Biglietti

Intero 12,00€ Ridotto e convenzioni 9,00€ Prenotazioni 02.76006132

Curatori
Antonio D’Amico, Luca Carnicelli
Generi
arte antica, arte moderna

La mostra, fortemente voluta dalla Fondazione Pasquale Battista, rende omaggio all’artista emiliano attraverso una selezione dei lavori più significativi dedicati alla scultura antica estrapolati dalla propria collezione fotografica privata e messi a disposizione per la realizzazione della mostra.

Comunicato stampa

La mostra, fortemente voluta dalla Fondazione Pasquale Battista, rende omaggio all’artista emiliano attraverso una selezione dei lavori più significativi dedicati alla scultura antica estrapolati dalla propria collezione fotografica privata e messi a disposizione per la realizzazione della mostra.

Il percorso di visita si snoda all’interno delle sale museali dove si potranno trovare una selezione cronologica di oltre settanta degli scatti di Ascolini dedicati a elementi statuari, proposti come frammenti scultorei che animano con la loro immobilità, contesti desolati.

Tema caro all’artista fin dai primi anni Ottanta quando iniziò a immortalare architetture isolate sospese nel tempo, caratterizzate da metafisici spazi alienati.

Le fotografie di Vasco Ascolini saranno messe in relazione, formando un dialogo silente e inedito, con opere del passato, come piccole teste marmoree, gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen e dipinti di Giorgio De Chirico, in una mostra che vuole rimarcare la dialettica tra antico e contemporaneo, ricreando nelle sale museali quell’atmosfera metafisica perseguita dal fotografo reggiano e puntando ad estrapolare dalle opere esposte una componente inedita profondamente interconnessa con la più alta espressione estetica e i trend imposti da alcune tra le più influenti icone della haute couture.

I dialoghi metafisici, infatti, sono il focus di questa mostra: il cosmo fotografico di Ascolini si pone in relazione con le tele di Giorgio de Chirico attraverso scatti che enfatizzano una dimensione atemporale, metafisica, scandita da bianchissime sculture marmoree e immensi spazi disabitati.

Le opere del fotografo reggiano dialogano pertanto con L’Autoritratto di De Chirico e L’Autoritratto in gesso di Canova proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, e poi con L’aragosta del 1922 e con una Piazza d’Italia dove si scorgono il silenzio imperante di una scultura sdraiata al centro della piazza e architetture desolate.

Il dialogo che si instaura tra le opere esposte all’interno della Casa Museo di via Gesù immersa nel cuore del quadrilatero della moda, si spinge fino ad abbracciare elementi di relazione con i canoni estetici propri della haute couture. Questi vengono indagati per mezzo di opere i cui soggetti, avvolti in veli di plastica, assumono sembianze di modelli misteriosi ed eterei, che suggeriscono analogie tra il singolare immaginario figurativo ascoliniano e il concept visionario di Demna Gvasalia e attraverso citazioni e richiami espliciti al rosa shocking e all’Abito da sera con aragosta disegnato da Elsa Schiaparelli – in collaborazione con Salvador Dalì -, che al pari di Ascolini visse un legame profondo e autentico con la Francia e la cultura francese.

Il visitatore è così invitato a introdursi nell’eloquente dialogo instaurato tra gli ambienti museali e le opere fotografiche di Vasco Ascolini in un percorso pensato per valorizzare non solo gli scatti del fotografo reggiano ma anche le numerose opere bagattesche.

Invitando a fruire gli ambienti come in una vera casa, si potrà scoprire il valore di tutti gli elementi che connotano la Casa Museo Bagatti Valsecchi – dalle ceramiche ai vetri, dagli arredi agli avori – comprendendo l’importanza delle opere che comunemente vengono etichettate come secondarie. L’esposizione pone infatti l’attenzione anche sul parallelismo che corre tra la valorizzazione di dettagli sfuggenti, operata da Vasco Ascolini mediante la selezione di precisi soggetti fotografici e la rivalutazione delle arti applicate attuata dai Bagatti Valsecchi per evocare l’immaginario rinascimentale nella dimensione più prettamente domestica.