Vincenzo Ferlita – Astratto Concreto

Informazioni Evento

Luogo
RIZZUTO GALLERY
via Maletto, 5, Palermo, Italia
Date
Dal al

Fino al 4 settembre 2020
dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20

Vernissage
26/06/2020

ore 17

Artisti
Vincenzo Ferlita
Generi
arte contemporanea, personale
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“Astratto Concreto”, mostra personale di Vincenzo Ferlita, accompagnata da un testo di Francesco De Grandi.

Comunicato stampa

“Astratto Concreto”, mostra personale di Vincenzo Ferlita, accompagnata da un testo di Francesco De Grandi, sarà inaugurata venerdì 26 giugno 2020 alle ore 17.
Gli ingressi saranno contingentati secondo le norme in vigore e la mostra resterà visitabile fino al 4 settembre 2020, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20.

Vincenzo Ferlita presenta tele e opere su carta con le sue distintive vedute pittoriche in cui forme, segni e colori coesistono in molteplici dimensioni. Le geometrie si alternano ai brani segnici, talvolta alla pura gestualità, generando un continuo accadimento di eventi visivi. Dentro le caotiche composizioni di Ferlita la visione si moltiplica penetrando differenti spazi, non solo fisici ma anche mentali e psichici; mappature immaginifiche dove lo sguardo dell’osservatore viene al tempo stesso accolto e disperso.
Quello dell’artista è un linguaggio caratterizzato da una forma di scrittura automatica, istintiva, di esplicita matrice astratta, ma che si connette con la ricostruzione e la reinterpretazione di alcuni dati - concreti - della realtà.

Scrive De Grandi nel testo che accompagna la mostra: “Un vocabolario di segni e superfici usato per comporre delle partiture astratto concrete, scorrendo tra le proprietà transitorie della pittura e le dimensioni fluide del mondo dei segni, e riportandole nella concretezza della forma, nella solidità della materia.”

Vincenzo Ferlita nasce a Santo Stefano Quisquina (Ag) nel 1990, studia e matura la sua pittura in periodi vissuti tra la Germania e Palermo, città dove risiede dal 2015. Ferlita lavora con il mezzo espressivo della pittura caratterizzato da un continuo spostamento del limite percettivo, utilizzando forme che assomigliano a reticolati spaziali. Disegno e segno convivono in tensione sia come gruppo cromatico, sia come intreccio auto-generativo.